giovedì 24 giugno 2010

nucleare italiano...al via...

Ecco un articolo che dà il via al nucleare italiano.
Da notare un telegiornale "di regime" (TG2 del 23 giugno) con ampio servizio sulla visita dl ministro italiano dell'ambiente Prestigiacomo alla centrale francese in costruzione a Flamanville, dove il ministro ha detto che ci sono state ampio assicurazioni sulla sicurezza, sul fatto che è una centrale di terza generazione come quelle che si costruiranno in italia, e che questo permetterà di ridurre le bollette dell'elettricità...
Avendo il sottoscritto da tempo smesso di credere che Gesù bambino portava i regali, comincerò a breve a pubblicare documenti che domostrano il contrario: in particolare dal punto di vista dei costi. Le centrali nucleari sono immense mangiatoie, l'ideale per una Italia dove mafia camorra ndrangheta ecc la fanno da padroni.
Notare nell'articolo più sotto che l'EPR richiede zone "poco sismiche, in prossimità di grandi bacini d'acqua senza però il pericolo di inondazioni e, preferibilmente, la lontananza da zone densamente popolate". Chissà perchè.......
(gg)

Respinti ricorsi delle Regioni
"Infondati" per la Consulta
Gli enti locali si erano rivolti alla Corte costituzionale perché ritenevano illegittima la legge delega sulla scelta dei siti delle nuove centrali

ROMA - La Corte Costituzionale ha rigettato i ricorsi sollevati da dieci Regioni sulla legge delega del 2009 sul nucleare, dichiarandoli in parte infondati e in parte inammissibili. Respinte dunque le richieste di Lazio, Umbria, Basilicata, Toscana, Calabria, Marche, Molise, Puglia, Liguria e Emilia Romagna (il Piemonte aveva deciso di ritirare il suo), illustrate durante l'udienza pubblica di ieri mattina. Il deposito delle motivazioni della sentenza, che sarà redatta dal vicepresidente della Corte Ugo De Siervo, è atteso per le prossime settimane.

Cade così anche l'ultimo ostacolo di rilievo per il ripristino dell'atomo in Italia. Ora, il primo passo necessario ad avviare la fase di ritorno dell'Italia al nucleare sarà quello di scegliere i siti che ospiteranno le centrali. Operazione per la quale, secondo il governo, ci vorranno circa tre anni .. L'European Pressurized Reactor (EPR) di tecnologia francese - quello che sbarcherà in Italia - richiede zone poco sismiche, in prossimità di grandi bacini d'acqua senza però il pericolo di inondazioni e, preferibilmente, la lontananza da zone densamente popolate.

Il decreto legislativo varato dal Consiglio dei ministri a dicembre indica una serie di parametri ambientali, fra cui popolazione e fattori socio-economici, qualità dell'aria, risorse idriche, fattori climatici, valore paesaggistico e architettonico-storico, importanti per la costruzionei della prossime centrali nucleari. Secondo il decreto, i siti che decideranno di ospitare le centrali potranno ottenere bonus sostanziosi, intorno ai 10 milioni di euro l'anno, destinati sia agli enti locali che ai residenti nelle zone in questione.

Fra i nomi dei siti possibili ritornano, al di là delle dichiarazioni contrarie di alcuni presidenti di Regione, quelli già scelti per i precedenti impianti, poi chiusi in seguito al referendum del 1987: Caorso, nel Piacentino, e Trino Vercellese (Vercelli), entrambi collocati nella Pianura Padana e quindi con basso rischio sismico e alta disponibilità di acqua di fiume.

Tra le scelte possibili anche Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, che unisce alla scarsa sismicità la presenza dell'acqua di mare. Secondo altri, fra cui i Verdi e Legambiente, il quarto candidato ideale è Termoli, in provincia di Campobasso, mentre in altre circostanze si è fatto il nome di Porto Tolle, a Rovigo, dove c'è già una centrale a olio combustibile in processo di conversione a carbone pulito. Gli altri nomi che ricorrono più spesso sono Monfalcone (in provincia di Gorizia) Scanzano Jonico (Matera), Palma (Agrigento), Oristano e Chioggia (Venezia).
da La repubblica 23 giugno 2010