sabato 28 febbraio 2009

idee low cost

Idee «low cost», la giornata di Gabriella

di Alessia Grossi

A dispetto di «qualche burlone ( si fa per dire) che continua a dire “spendete! spendete!”» come scrive Gabriella, una nostra lettrice, c’è più che mai bisogno di «razionalizzare le spese per spendere e non indebitarsi».
Perché – dice Gabriella - «se il salario manca ( e manca eccome ), per spendere bisogna avere gli “euroni”». Al contrario per condurre una vita sostenibile e risparmiare facendo di necessità virtù basta farsi venire qualche «idea per abbassare la spesa».

La nostra lettrice suggerisce la giornata «low cost» tipo, in cui non mancano consigli anche per le grandi occasioni o per situazioni meno quotidiane.
Si inizia dagli abiti, da quelli per i bambini a quelli degli adulti. «Riciclate il vestiario dei ragazzi che crescono scambiando con amiche o comprandolo a metà prezzo» scrive Gabriella. Ma l’idea è valida anche per i grandi, che possono «comprate anche all'usato» trovando «capi ottimi». Con un’accortezza: «Comprare quelli che si possono lavare facilmente in casa». In questo modo al risparmio sui vestiti unirete quello per la lavanderia.
Elettrodomestici.
«Stirate solo le cose indispensabili (camicie , ecc, ecc. ). Molti altri capi – suggerisce la lettrice – come le lenzuola, se ben stese e le magliette intime non necessitano di essere stirate».
Si può ridurre anche «l'uso spasmodico di lucidatrice o aspirapolvere. A volte basta lavare con acqua calda e soda. Pulite con straccetti di microfibra le superfici lavabili o i vetri» per risparmiare in detersivi». Parsimonia anche nell’uso della lavatrice. «Usate la lavatrice a 60 gradi anche per il bianco. Il più delle volte i 90 sono inutili. Stesso vale per il cellulare, spesso «molte chiacchiere sono inutili».
Spesa.
Gabriella suggerisce di comprare «le offerte di frutta e verdura di stagione», scelta non solo più sana ma anche meno costosa. Abituando anche «i bambini a merende a base di frutta di stagione con un po’ di pane, arance tagliate a fette con un po’ di zucchero» ci risparmieremo anche le cure mediche per i bambini con «problemi di colesterolo».
Per la carne il consiglio di Gabriella è quello di tornare dal vecchio e fidato macellaio. E per il pesce al «nostro pesce azzurro» o alle «sarde e alici che ha ottime qualità ma il prezzo è contenuto».
Economia domestica.
Per ridurre la bolletta del gas non rinunciando alla buona cucina anche il «ragù e i sughi si possono preparare in grosse quantità e poi, suddividere e surgelare». Certo poi il ragù va riscaldato ma il risparmio c’è comunque. Anche il pane, quello secco, può essere riutilizzato. «Per zuppe di cipolla o altro» suggerisce Gabriella.
Acqua
Si economizza sull’acqua «evitando il bagno», sostituendolo con la doccia, quella di «una volta» consiglia la lettrice – bagnandosi, chiudendo l'acqua, e riaprendola solo dopo che vi sarete insaponati». Anche quella «del lavaggio delle verdure» si può riutilizzare per le piante».
Se non avete la lavastoviglie «per pulire i piatti basta un po’ di detersivo su una spugna» e per «il risciacquo acqua appena tiepida».

Gabriella invita anche a chiedersi «sempre se dell’auto potreste fare a meno». E poi ci sono i consigli per i regali utili rinunciando a quelli costosi.
In controtendenza anche i costi dei matrimoni «si possono ridimensionare» sposandosi «in primavera e organizzando con gli invitati una bella riunione all'aperto, al mare , in un parco».
L’arredamento anche, secondo Gabriella, si può prendere fallato o di seconda mano.
Di tutto questo, avverte la lettrice «in futuro non si potrà fare a meno. Intanto seguendo alcuni di questi consigli, avrete risparmiato luce, gas, acqua, telefono, bollette salate, energia».
Cosa che non guasta, poi, dice «avrete imparato a liberarvi di costumi e usanze che spesso per tante famiglie significano e hanno significato indebitamenti».

Gabriella conclude citando l'Antonio Gramsci de «La città futura»: «Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla su volontà, lascia fare».

27 febbraio 2009 l'unità