giovedì 13 novembre 2008

prendete un libro....

PRENDETE UN LIBRO.

FATTO? NO, NON L’AVETE PRESO.

NON L'AVETE PRESO TUTTO: UN LIBRO E QUALCOSA CHE VI SFUGGE

E VI SUPERA DI CONTINUO, TANTO È ESTESO NELLO SPAZIO E NEL TEMPO.



Nello spazio perché i libri attraversano il mondo più ve­locemente di noi e dei nostri pensieri. Nel tempo per­ché la giostra degli anni ha per loro una antica e ben nota clemenza. È il caso dell'Haggadah di Sarajevo, un piccolo ma importantissimo volume della tradizione ebraica che narra l'esodo dall'Egitto e che nasconde nelle pieghe della sua rilegatura seicento anni di storia. Nasce in Spagna nel XIV secolo, ed è il frutto incande­scente di una ribellione al dettato biblico che impone agli ebrei di non raffigurare la divinità attraverso le im­magini.

Nel caso dell'Haggadah le immagini servono a facilitar­ne l'uso conviviale e familiare, il passaggio tra le gene­razioni. E a salvare il libro stesso, affidandogli un carico di sconvolgente bellezza in grado di commuovere i peg­giori inquisitori.

Che differenza c'è tra te persone di carne e quelle per­sone di carta che sono i libri? Prendete l'Haggadah: è un libro vivo e pulsante, un superstite delle peggiori tragedie. Fu salvato dall'odio nazista nel 1941 e poi, mez­zo secolo dopo, dalle bombe dei serbi su Sarajevo. In quella città martoriata, gli angeli custodi del libro sono due bibliotecari musulmani, e questo la dice lunga sul valore interculturale e invincibilmente umano di tutti i li­bri, di tutti i colori e lingue del mondo. I libri sono posti dove le persone si incontrano e si con­frontano, luoghi immateriali fatti di parole e scie di pa­role che attraversano il pianeta senza fermarsi. In ogni generazione può trovarsi qualcuno che ha il coraggio di opporsi alla propaganda e dire che ciò che ci unisce è più grande e importante di ciò che ci divide. Prendete un libro. Non ci riuscirete, non potete davvero prendere un libro: nessun abbraccio umano è tanto grande. Però potete provarci. Potete provarci sussurrando a voi stessi che è una cosa che vale la pena di fare, che è qualcosa che fa bene. Potete, anzi dovete provare a prendere un libro. Perché in fondo, tentandoci, potreste ritrovarvi in mano il mondo.

di Geraldine Brooks

scrittrice e giornalista australiana. Premio Pulitzer nel 2006, ha di recente pubblicato I custodi del libro (Neri Pozza)

25 OTTOBRE 2008