domenica 30 novembre 2008

Brescia: il nuovo piano sosta

«Il Piano Sosta ci riporta indietro»

Premessa

Il Piano Sosta presentato recentemente dall’amministrazione non fornisce alcun elemento aggiornato di analisi relativamente all’evoluzione del traffico veicolare circolante in centro storico e alla domanda e offerta di sosta dei residenti, né affronta, sia pure lontanamente, il tema importante e basilare del ruolo del trasporto pubblico e delle modalità in cui si svolge.
Gli ultimi dati disponibili, risalenti al 2004, dicono di una popolazione residente all’interno delle mura venete pari a 17.500 abitanti (in aumento dell’8,9% rispetto al 1991) e indicano la presenza di 12.500 autorizzazioni a circolare all’interno delle Ztl (zone a traffico limitato per residenti, titolari di permessi speciali e disabili), cui vanno aggiunti tutti i veicoli che comunque possono muoversi in Ztl ( taxi, autobus, mezzi della polizia, flotte aziendali dei prestatori di servizio).
Questo genera, di fatto, una situazione di notevole densità veicolare in spazi ristretti, se si pensa che il nostro centro è di limitata estensione, superando di poco i due chilometri quadrati.


Proposte per la sosta
Le 12 proposte per la sosta in centro storico, contenute nel Piano, sono riconducibili almeno a quattro tipologie fra esse variamente intrecciate.
1. In primo luogo si suggerisce un nuovo incongruo uso delle piazze storiche della città per le automobili.
Infatti - invertendo un processo in corso da molti anni, teso a riqualificare le piazze, anche mediante la liberazione dalla presenza massiccia degli autoveicoli - si intende riempire molti spazi storici ed identitari e/o ad alterare regimi di circolazione e possibilità di sosta, generalmente a scapito dei residenti.
In piazza Duomo, l’introduzione di 60 nuovi posti auto aperti a tutti dalle 16 alle 19,30, l’estensione della possibilità di circolazione davanti alle due chiese e le nuove sistemazioni della sosta per residenti (anche davanti alla torre del Pegol e alla Loggia delle Grida, in area interdetta per motivi di sicurezza), riconsegnano la piazza stessa ad un uso che si pensava superato.
In piazza Tebaldo Brusato, l’assurda recente eliminazione della Ztl attorno alla piazza e che induce una circolazione "libera" parassitaria, verrebbe completata dall’introduzione di 21 parcometri aperti ai non residenti a nord e nord-est con il duplice risultato di contribuire a svilire la piazza stessa e a compromettere la già critica possibilità di sosta per residenti e autorizzati.
E ancora. In piazza Vittoria, la proposta di estendere la sosta in superficie anche ai non residenti, dalle 16 alle 20, oltre a causare un danno per i residenti stessi è incomprensibile a fronte della presenza di un grande parcheggio sotterraneo aperto a tutti. Quanto a piazzale Arnaldo, piazza del Foro e piazza della chiesa di San Faustino, la proposta di "legalizzare" la sosta ove ora è vietata ( in curva fra via Magenta e piazza Arnaldo), la possibilità di entrare in piazza del Foro o nel sagrato vicino alla chiesa di San Faustino, completano il quadro descritto, reintroducendo forme di colonizzazione di spazi pregiati.
2. In secondo luogo, il Piano Sosta, al di là delle piazze, propone l’introduzione di spazi per la sosta in strade e ambiti oggi vietati. Nel primo tratto di corso Magenta (15 nuovi posti), vicino a piazza Arnaldo, in contrada Santa Croce, via Gramsci, corso Martiri della Libertà nuovi spazi di sosta sono previsti usando come unico decisivo parametro la mancanza o meno di intralcio alla circolazione veicolare, come se non vi fossero altri fattori da considerare quali il decoro urbano, le necessità degli utenti deboli e dei ciclisti, il semplice passeggio o le conseguenze sul trasporto pubblico.
In particolare, la proposta di eliminare, a favore della sosta, la corsia riservata agli autobus in Corso Martiri della Libertà, modificando a tal fine il transito delle linee 9, 12 e 17 (che verrebbero obbligate a percorrere via Matteotti) non è affatto analizzata nelle sue implicazioni, ma è di sicuro danno per il trasporto pubblico e nettamente penalizzante per via Matteotti.
3. In terzo luogo, è contenuta nel Piano un’ulteriore riduzione delle Ztl della città e precisamente in contrada del Cavalletto, vie e vicoli limitrofi (Soncin Rotto, Speranza, Solitario), trasformando in sosta a parcometro 89 posti auto oggi riservati ai residenti.
Questa misura implica - con la sua immotivata brutalità e insieme all’avvenuta soppressione della Ztl in Contrada Santa Chiara e in piazza Tebaldo Brusato - che tutte le zone a traffico limitato a Brescia, pur comprendenti vicoli e vie strette in centro antico, possano essere soppresse, con totale o parziale sacrifico della possibilità di sosta per i residenti.
4. Da ultimo, vi è, nelle indicazioni dell’amministrazione, una sicura penalizzazione della residenza. In corso Cavour, via delle Grazie e via Santa Caterina (90 posti auto oggi per residenti verrebbero aperti a tutti), in via F.lli Porcellaga e via San Faustino, la logica è quella di introdurre posti a parcometro a scapito della possibilità di sosta per residenti, la cui domanda non viene del resto mai analizzata.
Grottesca appare poi l’individuazione, in centro, di 23 nuovi posti auto riservati solo ai residenti, una sorta di compensazione per gli spazi sottratti, sottraendoli a ciclomotori e motocicli o alle operazioni di carico e scarico (via IV Novembre e San Faustino), eliminando pilomat e semaforo (piazza del Foro) o legalizzando spazi vietati (Santa Croce).
Un’ulteriore "compensazione" deriverebbe ai residenti da una nuova possibilità di sosta lungo il Ring (via Marsala, Calatafimi e altro). Si tratta di un’indicazione illusoria, chi risiede in area centrale necessita di spazi limitrofi anche per i bisogni della vita familiare e per la sua libertà di movimento.

Sosta in aree esterne
Ma il Piano è anche altro e propone la riduzione della sosta a pagamento in talune aree esterne al centro storico. Attualmente, la sosta a pagamento esterna al centro sottolinea la "centralità" di taluni spazi, centralità che necessita di un alto tasso di rotazione degli autoveicoli per favorire attività commerciali e momenti legati al tempo libero, allo svago e alla cultura.
Secondo le indicazioni del codice della strada, spazi a pagamento di tale natura, in ambiti centrali anche di quartieri periferici, sono possibili ed auspicabili quando altri spazi liberi sono presenti nelle vicinanze.
Le nuove proposte dell’amministrazione – di sapore sfacciatamente populistico – hanno invece carattere davvero anomalo, perché si abolisce la sosta a pagamento anche dove a pochi metri vi è ampia possibilità di sosta libera, con negazione quindi della"centralità" e vitalità dei molti luoghi della città (in via Ambaraga a Mompiano, via Repubblica Argentina, via Corsica, via Volta, via Rodi ed altri). La sosta con parcometro verrebbe eliminata anche quando riferita a particolari situazioni e/o momenti (parcheggio Castellini e Castello), senza peraltro alcuna analisi delle singole situazioni locali.
Va notato, a proposito di sosta, come non vi sia alcuna valutazione degli effetti economici, sulle società del Comune, della modifica delle tariffe di sosta concernenti i parcheggi in struttura e gli spazi a parcometro o degli effetti derivanti dal progetto, presente anch’esso nel Piano, "tolleranza di un quarto d’ora sui parcometri" (si tratta di demagogia di basso profilo, inesistente in Europa a tale livello).
Del resto, è assente qualunque valutazione circa i costi derivanti dalla soppressione di corsie privilegiate per gli autobus e conseguenti riduzioni delle velocità commerciali del trasporto pubblico, come si vorrebbe fare in Corso Martiri della Libertà.

Nuovo parcheggio in galleria
Completa il Piano Sosta la proposta di un nuovo parcheggio in galleria Tito Speri. L’offerta attuale complessiva di sosta a servizio del centro storico, in struttura o meno, supera gli 11.000 posti auto ed è proporzionata all’entità della popolazione e alle attività che in centro si svolgono, come diversi studi hanno dimostrato.
E’ comunque un’offerta superiore a quella che si riscontra, in rapporto alla popolazione stessa e all’estensione del centro, in città comparabili con Brescia come Verona o Padova. Il nuovo parcheggio in Piazza Arnaldo, di cui è in corso l’appalto, completa il quadro descritto, contribuendo a risolvere qualche criticità nella zona est della città.
Un nuovo parcheggio da 600 auto sotto la galleria, oltre a drenare ingenti risorse mai stanziate in alcun strumento di programmazione, altera gravemente tale situazione sostanzialmente equilibrata perché induce un nuovo pesante traffico in una zona critica senza neppure rapportarsi con il grado e la modalità di riempimento dei parcheggi esistenti (primo fra tutti Fossa Bagni).
Non solo, un parcheggio di tal genere entra necessariamente in conflitto con il trasporto pubblico (Lam oggi e metropolitana leggera domani), rispetto al quale vanno previsti - come si ritrova in deliberazioni consiliari che paiono dimenticate - parcheggi di interscambio ben più lontani. E’ incredibile che fattori di tal genere, in una città che sta costruendo una Metropolitana, non vengano neppure presi in considerazione, come se traffico veicolare, spazi per la sosta e trasporto pubblico innovativo fossero entità separate.

Conclusioni
Il Piano Sosta presentato è segno e simbolo di una profonda regressione culturale, per cui il diritto alla mobilità si esercita essenzialmente attraverso il mezzo privato fino a calpestare spazi per residenti, negare luoghi centrali e identitari, contribuire a compromettere trasporto pubblico e qualità ambientale.
La proposta complessiva appare sicuramente anomala nel panorama delle città europee in cui i tre grandi temi di una politica per il Centro Storico – legati alla permanenza e rafforzamento della residenza, alla tutela e valorizzazione delle attività "positive" che vi si svolgono e alla salvaguardia di monumenti e contenitori storici – vengono declinati e risolti in ben altri modi, esaltando in ogni caso ruolo e funzione del trasporto pubblico e di forme alternative di mobilità, senza l’assurda compromissione di spazi vitali.
di Brunelli e Venturini
da quibrescia.it