Su "Valori" di settembre pericoli e vantaggi della “decrescita”, che alcuni auspicavano “felice” prima della crisi internazionale. Un modello economico che domani potrebbe essere imposto al Pianeta dalla realtà e attraversare tutte le funzioni e i servizi, trasformando dal profondo le società più avanzate come oggi le conosciamo. A vantaggio di chi? Troppi i dubbi cruciali su temi di enorme portata: redistribuzione della ricchezza, occupazione, stato sociale... E le risposte necessarie a tradurre la teoria in pratica complessiva e sostenibile ancora deboli o assenti.
Molto interessanti gli stimoli, che evidenziano i pro e i dubbi. Notare che anche il concetto di decrescita è molto variegato: esiste il sito http://www.decrescita.it, anche se Maurizio Pallante (vedi voce su wikipedia) fa notare che chi lì si riferisce fa un discorso accademico, senza proposte concrete...Ohibò!
Qual è il mio punto di vista? Ritengo che la moderna economia, fondata sull'accumulo di capitali distruggendo l'ambiente a vantaggio di pochi ricchi, debba essere riconsiderata tenendo conto che:
- ci sono Paesi "emergenti" nei quali c'è una disordinata domanda di "benessere". In Cina, ad esempio, milioni di persone hanno intenzione di passare da un'alimentazione del tipo "una ciotola di riso" ad una più corposa, che comprenda carni. Questo comporta un enorme impatto ambientale, sia dal punto di vista dell'inquinamento , sia delle energie, sia dei rischi per la salute. Ma ci vorrà del tempo prima di far loro capire l'importanza di una alimentazione equilibrata.
- lo stesso vale per i trasporti: in quei Paesi ognuno vuole muoversi in proprio, con auto o moto, invece di andare a piedi, in bicicletta o su autobus puzzolenti. E il risultato dello sviluppo delle automobili si vede nel cielo giallo e inquinatissimo di Pechino.
Nello stesso tempo gli USA non hanno nessuna intenzione di diminuire il loro presunto "livello di benessere", sul quale ci sarebbe molto da discutere se benessere effettivo sia, basato sullo spreco e sull'abbondanza. Vedremo come andrà a finire, con le prossime elezioni presidenziali.
In Europa, invece, visto che stiamo stretti, pian piano la coscienza dei "limiti dello sviluppo" prende piede: è qui che proliferano le teorie della "decrescita felice", anche perchè volenti o nolenti stiamo subendo una "decrescita infelice" dovuta alla crisi economica.
E forse dall'Europa si potrebbe propagandare al resto del mondo l'idea che "meno è meglio".
Ma attenzione: c'è un problema di linguaggio.
La "decrescita", la "sobrietà" NON devono dare l'idea che tutti si debba diventare più "poveri"e auto-convincersi che il miglior hobby è coltivar fagioli e che stare al freddo è bello perchè fa bruciare calorie.
Bisogna fare capire, ad esempio, che con scelte edilizie oculate, con politiche di trasporto mirate, con la condivisione dei beni e l'utilizzo di forme di comunicazione intelligenti, si vive meglio, si risparmiano tempo e denaro in un ambiente migliore.
In pratica: se invece di riscaldare la casa con gasolio, gas o teleriscaldamento un condominio in costruzione è dotato di geotermico, di riscaldamento a pavimento, di pannelli solari, di coibentazione dei muri, NON si spende per il riscaldamento, non si è dipendenti dai ricatti di oligarchi russi o di aziende ex municipalizzate ora dedite al profitto....
Se invece di comperare un'automobile station wagon per trasportare una volta l'anno un mobile si acquista un'auto adeguata alla famiglia, e se serve si noleggia un furgone....si risparmia di acquisto, benzina, assicurazione...
Se ci si consorzia in un gas e si valorizzano i contadini locali...
Se si avesse la possibilità materiale (ma soprattutto la disponibilità MENTALE) di pensare a lavorare meno tempo, senza essere assillati dall'accumulo di soldi...
L'economia "girerebbe" lo stesso. Rimane un fatto: queste sono proposte che NON incidono sui metodi di accumulazione del capitale e sui mercati finanziari, per i quali sarebbe necessaria una riforma radicale del tipo: i credit default swap sono illegali, chi li ha stipulati si arrangi. I biglietti di banca superiori ai 200 euro sono fuori corso nel giro di 15 giorni, chi li cambia in banca lasci i suoi dati...
Inutile illudersi: i ricchissimi che se ne fregano dell'ambiente e del prossimo esisteranno sempre. Ma noi che non lo siamo, piaccia o no, siamo davvero il 99%. Vero peccato che la maggior parte di questo 99% sia spesso una mandria di pecore, come quelle che fanno l'assemblea in "Babe, maialino coraggioso".
GG