Come si risolve la guerra di Troia
di Jacques Delpla
Nonostante la paura che serpeggia nei mercati, la Grecia non dichiarerà default sul debito. Perché? Perché se si desse avvio a una iniziativa multilaterale di pace tra Grecia, Turchia e Cipro con il sostegno dell'Europa e degli Usa, impegnandosi diplomaticamente, la Grecia potrebbe facilmente ridurre la spesa militare per l'equivalente di 3 punti del Pil. Diversamente da Portogallo o Irlanda, la pace beneficerebbe la Grecia con notevoli dividendi da destinare alla riduzione dei suoi colossali deficit.
I greci sono in guerra con i popoli dell'Anatolia da più di tre millenni: dalla guerra di Troia a quella greco-turca del 1919-1922, all'invasione di Cipro nel l974. A causa della storia, la spesa militare ammonta in Grecia al 4,3% del Pil, in Turchia al 5,3 e a Cipro al 3,8, mentre si aggira tra 1'1 e l'l,5% nei paesi della Ue pi piccoli. L'unica giustificazione per le enormi spese della difesa greche è la Turchia.
Se il nuovo governo greco è serio sui deficit, dovrà ridurle. Ridimensionandole dal 4,3% del Pil all'l in qualche anno si tradurrebbe in un risparmio permanente pari al 3,3% del PiI, vale a dire, un terzo del gap fiscale greco. Come si otterrebbe questa pace? Intanto coinvolgendo Europa e Usa. Gli Usa (e la Nato) e la Ue fornirebbero alla Grecia e alla Turchia le garanzie per una fiducia e una sicurezza reciproca e sosterrebbero e monitorerebbero il disarmo bilaterale. Per tagliare i costi, i tre paesi dovrebbero abolire la leva militare. Il denaro farebbe il resto. Le famiglie cipriote costrette all'esodo nel 1984 dovrebbero essere risarcite; e infine, dovrebbero essere elargiti incentivi all'esercito turco e al coloni insediatisi nel nord di Cipro per un loro rientro in Anatolia.
-. Chi si sobbarcherebbe il conto?
Grecia e Turchia non hanno le risorse e gli USA sosterrebbero che pagano già per la Nato.Come al solito,il costo ricadrebbe sulla Ue, ma sarebbe denaro ben speso: perché il fine sarebbe la pace; perché il costo di una pace duratura sarebbe molto più conveniente di quello del salvataggio del governo greco; e infine perché non si violerebbe la clausola contro i salvataggi del Trattato (Art. 125), evitando così di creare un precedente. E i costi/benefici? Sulla base delle previsioni Eurostat per il Pil 2011 (in euro: Cipro 19 miliardi, Grecia250 miliardi, Turchia5l0 miliardi):
- la riduzione permanente delle spese militari greche dall'attuale 4,3% del Pil all' 1,0 equivarrebbe a una riduzione del debito pubblico di circa 35 punti del Pil in 10 anni. La spesa militare turca scenderebbe dal 5,3% al 3,0, abbassando quindi il debito turco di 25 punti. Se il governo greco onorasse il pacchetto fiscale annunciato, ciò dovrebbe bastare per stabilizzare le aspettative sulla sostenibilità del debito greco;
- la Ue destinerebbe a ciascun Paese l'equivalente di un anno di spese militari: 8 miliardi di euro alla Grecia, pari al 3,3% del suo Pil; e 12 miliardi di euro allaTurchia, pari al2,3% del Pil turco; ed elargirebbe a Cipro una una tantum equivalente al l0%, ossia 2 miliardi di euro, per compensi vari.
Porre fine alla guerra di Troia costerebbe alla Ue complessivamente 22 miliardi di euro, ovvero, lo 0,15% del Pil annuo o il 15% del bilancio. In altre parole, noccioline in cambio della pace e della permanenza della Grecia nell'Eurozona. Che non sia arrivato il momento per una risoluzione della guerra di Troia e per una nuova visita della principessa Europa in Grecia?
da repubblica, 11 febbraio 2010