domenica 21 febbraio 2010

Come si risolve la guerra di Troia

Come si risolve la guerra di Troia
di Jacques Delpla


Nonostante la paura che serpeggia nei mercati, la Grecia non dichiarerà default sul debito. Perché? Perché se si desse avvio a una iniziativa multilaterale di pace tra Grecia, Turchia e Cipro con il sostegno dell'Europa e degli Usa, impegnandosi diplomaticamente, la Grecia potrebbe facilmente ridurre la spesa militare per l'equivalente di 3 punti del Pil. Diversamente da Portogallo o Irlanda, la pace beneficerebbe la Grecia con notevoli dividendi da destinare alla riduzione dei suoi colossali deficit.


I greci sono in guerra con i popoli dell'Anatolia da più di tre millenni: dalla guerra di Troia a quella greco-turca del 1919-1922, all'invasione di Cipro nel l974. A causa della storia, la spesa militare ammonta in Grecia al 4,3% del Pil, in Turchia al 5,3 e a Cipro al 3,8, mentre si aggira tra 1'1 e l'l,5% nei paesi della Ue pi piccoli. L'unica giustificazione per le enormi spese della difesa greche è la Turchia.

Se il nuovo governo greco è serio sui deficit, dovrà ridurle. Ridimensionandole dal 4,3% del Pil all'l in qualche anno si tradurrebbe in un risparmio permanente pari al 3,3% del PiI, vale a dire, un terzo del gap fiscale greco. Come si otterrebbe questa pace? Intanto coinvolgendo Europa e Usa. Gli Usa (e la Nato) e la Ue fornirebbero alla Grecia e alla Turchia le garanzie per una fiducia e una sicurezza reciproca e sosterrebbero e monitorerebbero il disarmo bilaterale. Per tagliare i costi, i tre paesi dovrebbero abolire la leva militare. Il denaro farebbe il resto. Le famiglie cipriote costrette all'esodo nel 1984 dovrebbero essere risarcite; e infine, dovrebbero essere elargiti incentivi all'esercito turco e al coloni insediatisi nel nord di Cipro per un loro rientro in Anatolia.

-. Chi si sobbarcherebbe il conto?

Grecia e Turchia non hanno le risorse e gli USA sosterrebbero che pagano già per la Nato.Come al solito,il costo ricadrebbe sulla Ue, ma sarebbe denaro ben speso: perché il fine sarebbe la pace; perché il costo di una pace duratura sarebbe molto più conveniente di quello del salvataggio del governo greco; e infine perché non si violerebbe la clausola contro i salvataggi del Trattato (Art. 125), evitando così di creare un precedente. E i costi/benefici? Sulla base delle previsioni Eurostat per il Pil 2011 (in euro: Cipro 19 miliardi, Grecia250 miliardi, Turchia5l0 miliardi):

- la riduzione permanente delle spese militari greche dall'attuale 4,3% del Pil all' 1,0 equivarrebbe a una riduzione del debito pubblico di circa 35 punti del Pil in 10 anni. La spesa militare turca scenderebbe dal 5,3% al 3,0, abbassando quindi il debito turco di 25 punti. Se il governo greco onorasse il pacchetto fiscale annunciato, ciò dovrebbe bastare per stabilizzare le aspettative sulla sostenibilità del debito greco;

- la Ue destinerebbe a ciascun Paese l'equivalente di un anno di spese militari: 8 miliardi di euro alla Grecia, pari al 3,3% del suo Pil; e 12 miliardi di euro allaTurchia, pari al2,3% del Pil turco; ed elargirebbe a Cipro una una tantum equivalente al l0%, ossia 2 miliardi di euro, per compensi vari.

Porre fine alla guerra di Troia costerebbe alla Ue complessivamente 22 miliardi di euro, ovvero, lo 0,15% del Pil annuo o il 15% del bilancio. In altre parole, noccioline in cambio della pace e della permanenza della Grecia nell'Eurozona. Che non sia arrivato il momento per una risoluzione della guerra di Troia e per una nuova visita della principessa Europa in Grecia?

da repubblica, 11 febbraio 2010