sabato 16 febbraio 2008

IL programma di Veltroni

Un mix tra economia e ambiente, distribuzione di risorse e più ricchezza. "L'Italia deve lasciarsi alle spalle il passato e scegliere il nuovo, smettere di accontentarsi e volere di più, ricercare la felicità" dice Veltroni.

"Modernizzare l'Italia". E' la prima parola d'ordine. Per realizzarla le priorità sono almeno tre: le infrastrutture, valorizzare il trasporto ferroviario che non è solo alta velocità ma "aumento del 50 per cento delle tratte ferroviarie nel trasporto regionale"; e la qualità ambientale. "Produrre il 20 per cento di energia con il sole e con il vento - spiega Veltroni - significa risparmiare miliardi di euro sulle importazioni di petrolio; migliorare l'efficienza energetica significa più competitività per le imprese e risparmio per le famiglie". Infine la terza priorità: via libera a impianti per produrre energia pulita, rigassificatori, termovalorizzatori e altri impianti per il trattamento dei rifiuti.

Far crescere il Mezzogiorno. Basta con la dispersione di risorse e di fondi in decine e decine di programmi che poi non si sa più che fine fanno. "Occorre procedere a una loro drastica revisione e all'accentramento delle risorse su pochi, quantificabili e qualificabili obiettivi" dice Veltroni. La priorità, ancora una volta, sono le infrastrutture: "Entro il 2013 occorre portare il sistema dei trasporti a livello europeo".

Stop alla spesa pubblica. E' il terzo grande obiettivo di innovazione. Il governo Prodi, che pure si era trovato tra minori entrate e maggiori uscite 3 punti e mezzo di pil da finanziare, "per la prima volta in dieci anni era riuscito a mettere sotto controllo la spesa corrente primaria passata dal 39,9 del 2005 al 39,3 del 2007". Si può fare, dunque, si può "spendere meno e spendere meglio". Veltroni promette "risparmi sugli acquisti di beni e servizi ricorrendo a grandi piattaforme di acquisto". Sarà aumentata l'efficienza del lavoro pubblico "collegando l'effettiva produttività alla dinamica delle retribuzioni" e "valutando il raggiungimento degli obiettivi". I cittadini dovranno avere la possibilità di "giudicare i servizi ricevuti". E basta con le sovrapposizioni di uffici, si invece "all'accorpamento in un'unica sede provinciale di tutti gli uffici periferici dello Stato".

Ridurre le tasse. Veltroni strappa applausi quando illustra la ricetta per fermare la spesa pubblica. Ma soprattutto la platea si spella le mani quando indica il quarto obiettivo: "Ridurre davvero le tasse ai contribuenti leali, indipendenti e autonomi, e che pagano davvero troppo". Parole magiche: "Quello che non è mai stato fatto e che oggi è possibile fare". Il piano ruota intorno a un principio cardine: incremento della detrazione Irpef a favore dei lavoratori dipendenti. Da qui passa l'aumento di salari e stipendi. E' una manovra "in più fasi che parte dai redditi medio-bassi".

Il lavoro delle donne.
Bassi tassi di occupazione femminile, bassa natalità e alti tassi di povertà minorile sono "le tre grandi patologie che affliggono il modello sociale italiano". E', dice Veltroni, "un circolo vizioso che blocca la crescita economica, demografica e civile dell'Italia". La ricetta per rovesciare questo circolo vizioso passa da incentivi fiscali per il lavoro delle donne a quelli per promuovere i servizi sociali utili a "conciliare lavoro e maternità". E poi orari flessibili e lunghi negli asili, nelle scuole materne e negli uffici pubblici. Il segretario fa un esempio: "Gli asili dovranno chiudere una sola settimana a Ferragosto". E sia chiaro, aggiunge Veltroni, "la 194 è una buona legge" ma è una legge che "va difesa ed è un tema che va tenuto fuori dalla campagna elettorale". Il partito Democratico si "riprende" così, con chiarezza e lealtà, senza speculazioni, un tema che in queste ore e in questi giorni ha rischiato di perdere.

Più case in affitto. E' il sesto obiettivo del piano di innovazione ed è definito da numeri precisi: 700 mila unità abitative da mettere sul mercato a canoni compresi tra i 300 e i 500 euro grazie a un progetto di social housing realizzato da fondi immobiliari di tipo etico a controllo pubblico. E poi poter detrarre fino a 250 euro di affitto ogni mese.

Più bambini e più nascite.
Invertire il trend demografico è il settimo grande obiettivo del programma. Con alcuni punti cardine: la dote di 2.500 euro ogni anno sul primo figlio, dote che aumenta col numero dei figli ; l'asilo nido deve diventare un servizio universale "disponibile per chiunque ne abbia bisogno". Il piano prevede il raddoppio dei posti in cinque anni in modo da assicurare il servizio ad almeno il 20 per cento dei bambini. E quando si parla di bambini Veltroni impegna il programma del suo governo contro la pedofilia, "il più orrendo dei crimini, equiparabile ad un delitto perché è la vita di un piccolo innocente che si spezza".

Cento campus. Scuola, università e ricerca sono i destinatari dell'ottavo obiettivo. Si parla di scuole aperte nel pomeriggio, di attrezzature didattiche di qualità, di strumenti tecnologici e di impianti sportivi. Cento campus, scolastici e universitari, pronti entro il 2010.

Morti bianche.
Sicurezza sul lavoro e lotta alla precarietà sono il nono "grande obiettivo". Incidenti sul lavoro e precari: Veltroni li mette insieme, quasi a volerli mettere anche in relazione. Propone di creare un'Agenzia nazionale per la sicurezza sul lavoro "il luogo di indirizzo e coordinamento per l'attività ispettiva, preventiva e repressiva". E il compenso minimo legale, mille euro al mese. La logica è quella di "far costare di più i lavori atipici e favorire un percorso graduale verso il lavoro stabile e garantito".
Sicurezza dei cittadini (utilizzando anche le grandi tecnologie per un maggiore e più capillare controllo del territorio), giustizia più veloce e processo, sia civile che penale, in tempi certi ( intercettazioni sì ma divieto assoluto di pubblicazione fino al termine dell'udienza preliminare) sono il decimo e l'undicesimo obiettivo.
All'ultimo posto, Veltroni ci mette "una tivù di qualità" e "più libera". "Più libertà - spiega - significa superamento del duopolio grazie anche al digitale e correzione degli eccessi di concentrazione delle risorse economiche accrescendo così pluralismo e libertà di sistema".

34 applausi, mai il nome di "Berlusconi". Questo lo scheletro del programma. Seguirà una versione più organica e progettuale. "Sarà un testo più analitico - spiega Goffredo Bettini - e avrà uno schema del tipo punto di indirizzo ed esempio pratico". C'è anche tutta la parte delle riforme istituzionali, una sola camera, più poteri al premier, meno parlamentari, cambiare i regolamenti del parlamento. Sarà, questa, eventualmente, la parte da fare insieme, con le larghe intese. Un'ora e mezzo di discorso, trentaquattro interruzioni per altrettanti applausi, almeno venti volte la parola "nuovo". Ma mai Berlusconi.

All'avversario è concesso solo un riferimento, a pagina 39, con velenoso fair play: "Precipitati verso le elezioni con la bottiglie di champagne in mano, ora per effetto della nostra iniziativa vedono squadernare le loro divisioni e le loro lacerazioni". E il Pdl è "un partito o una lista elettorale, non si capisce", spostato a destra, "tra An e la signora Mussolini".

da La repubblica (16 febbraio 2008)