lunedì 7 gennaio 2008

Alcuni vaccini devono rimanere obbligatori

Riporto la lettera a "repubblica" di Guglielmo Gargara Firenze pubblicata il 3 gennaio 2008.

Concordo con lui: sono convinto che uno dei più grandi problemi che potremo trovarci ad affrontare sarà il pericolo di vecchie (e nuove malattie) derivanti dalla mobilità derivante da migrazioni e turismo e dai cambiamenti climatici.


greg

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"Ho letto su «Repubblica» che nel­la Regione Veneto in via speri­mentale le vaccinazioni obbliga­torie vengono abolite, in nome delle libera scelta dei genitori.

La libertà di non vaccinare in «tutti i casi» il proprio figlio può essere in alcuni casi una limita­zione della libertà degli altri.

Ho insegnato «Microbiologia» alla facoltà di medicina di Firenze dal 1950 al 1998. Ho sempre avuto nelle mie lezioni e nei miei scritti un occhio di riguardo per la epi­demiologia delle malattie infetti­ve. Ebbene, la vaccinazione per le malattie a contagio interumano serve per proteggere non solo il singolo individuo, ma soprattutto per bloccare la diffusione dell'a­gente infettivo e quindi protegge­re la comunità, pertanto deve es­sere obbligatoria ed a cura dello Stato, mentre quella per malattie a contagio non interumano pro­tegge il singolo individuo e deve essere lasciata alla libera scelta.

Prendo due esempi: la vaccina­zione anti-poliomielite protegge la comunità ed ha portato alla scomparsa, o quasi, della malat­tia, proprio perché obbligatoria, mentre la vaccinazione contro il tetano, che non è a trasmissione interumana, protegge i singoli in­dividui e non blocca l'infezione, pertanto può essere lasciata a li­bera scelta."