sabato 29 giugno 2013
venerdì 28 giugno 2013
Il tempo che scorre non è certo questione di orologi
IL
TEMPO CHE SCORRE
Non
è
certo questione di orologi
Alterare
ricordi, pensare il futuro, deformare il tempo è
una qualità essenziale dell'uomo. Con conseguenze etico-politiche,
narrative, sentimentali. Un saggio di Claudia Hammond
di
Chiara
Valerio
■
In
media pensiamo al futuro 59 volte al giorno, vale adire una volta
ogni 16 minuti nelle ore di veglia. Le ricerche in questo campo hanno
portato a una scoperta sconcertante: contemplare il futuro
potrebbe essere la posizione di default della nostra mente.
Il
mistero
della percezione del tempo di
Claudia Hammond (Einaudi, 2013) è una scrittura di intenzione
divulgativa, e piglio documentativo saggistico, sulla percezione del
tempo. Su come, più specificamente, il tempo per gli esseri
umani non sia faccenda di orologi ma caratteristica
precipua della memoria e della possibilità
che gli umani hanno di «ricordare il futuro».
giovedì 27 giugno 2013
Spinoza, filosofo stramaledetto
Spinoza, filosofo stramaledetto
.
Spinoza, filosofo
stramaledetto
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Steven Nadler racconta come nacque il «Trattato teologico-politico», un capolavoro aspramente condannato da tutte le religioni
Steven Nadler racconta come nacque il «Trattato teologico-politico», un capolavoro aspramente condannato da tutte le religioni
.
di Massimo Bucciantini
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Steven Nadler fa parte di quella esigua pattuglia di
storici che scrive in modo mirabile. Per questo ogni volta che esce
un suo libro sei sicuro che ogni pagina che leggerai sarà musica per
le tue orecchie e piacere per la tua mente. E Un
libro forgiato all’inferno non fa eccezione. Ti viene
subito voglia di condividerlo con gli amici che hanno ancora viva la
passione per la storia. Anzi, direi di più: di regalarlo a coloro
che non sanno neppure chi è Spinoza, tanto da scambiarlo per il nome
di un ortaggio nuovo, «tipo broccoli o melanzane», come con ironia
esclama Alice Munroe in Chi ti credi di essere? Perché
Nadler è si uno dei maggiori studiosi-specialisti di Spinoza, ma al
tempo stesso è anche un gran divulgatore, e lo è non tanto perché
è un semplificatore (vizio molto italiano quello di identificare la
divulgazione con la semplificazione), quanto perché possiede il dono
raro di saper raccontare a tutti, con il massimo del rigore e della
precisione, la trama di una vicenda complicata come questa: la storia
della nascita di uno dei libri più maledetti che siano mai stati
scritti.
mercoledì 26 giugno 2013
Berlusconi-Ruby: un utile ripasso....
Utile un ripassino, un articolo di un paio di anni fa di quel gran giornalista che era Giuseppe D'Avanzo
Dalla questura al sesso con Ruby
le dieci menzogne di Berlusconi
Ecco le prove che smentiscono l'autodifesa del Cavaliere sullo scandalo che lo ha investito
di GIUSEPPE D'AVANZO
Si contano dieci menzogne nell'intervento televisivo di Silvio Berlusconi. Qui di seguito dimostriamo come le parole del premier siano variazioni falsarie. Costruiscono per l'opinione pubblica una fiction che appare in gran parte fasulla anche alla luce di quel che è già emerso dai documenti dell'inchiesta di Milano. Le bugie nelle dichiarazioni del presidente del Consiglio devono negare come e perché sia riuscito ad esfiltrare dalla questura, sottraendola alla tutela dello Stato, una minorenne accusata di furto. Una minorenne con la quale il capo del governo ha intrattenuto, per lo meno per tre mesi, una relazione molto intensa, al punto che ci sono tra i due 67 contatti telefonici in 77 giorni. Impossibilitato a raccontare la verità su quella relazione, il premier è costretto a mentire ancora: parla di persecuzione giudiziaria; inventa una violazione della sua privacy; accusa la polizia di aver maltrattato le sue amiche: è un'autodifesa che non accetta di essere verificata. "Non mi devo vergognare", dice Berlusconi. Le sue dieci bugie lo dovrebbero convincere non solo a vergognarsi, ma anche ad assumersi la responsabilità di fare chiarezza davanti ai giudici e dinanzi al Paese. Ecco dunque le dieci bugie che, se necessario, integreremo nel corso del tempo.
giovedì 20 giugno 2013
Vendo cucina Lofra, Tavolo Borgo
Passati le deliranti giornate per cambio cucina dedicate alla tinteggiatura, imballamento scatoloni, sballo scatoloni, perdita di acqua, corto circuito, hard disk sfasciato ecc, riprendo le note partendo da un pò di annunci: infatti vorrei vendere:
Cucina Lofra XB 66 MF, quattro anni di vita, perfetta, bianca, forno elettrico, pagata 750,00 euro perchè ha anche il piano in cristallo optional, vendo a 350.00 euro. vedi http://www.domestiking.com/casa-web/prodotto/6529/cucina-xb-66-mf.html
Tavolo "Borgo" in legno tinto noce, come nuovo, 85 x 120 h 76 allungabile fino a 200, comperato da Semeraro 275 euro vendo a 150,00. vedi http://www.semeraro.it/it/39-cucine/175-tavoli/114-borgo.html
Telo copriauto vendo a 30 euro (nuovo è 62) telo copriauto saturn 05 489x186x155, come nuovo, adatto per:
Audi a2
daewoo kalos
daihatsu yrv
fiat idea
honda jazz
nuova lancia ypsilon
mazda dem10
smart forfour
Consegna presso un garage a San Polo (Brescia), pagamento contanti, evitare perditempo. Per contatti: verdementa (@) inwind.it
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Consegna presso un garage a San Polo (Brescia), pagamento contanti, evitare perditempo. Per contatti: verdementa (@) inwind.it
mercoledì 12 giugno 2013
sabato 8 giugno 2013
La disuguaglianza uccide la crescita
La disuguaglianza uccide la crescita,
ecco la
dimostrazione di Stiglitz
Se la ricchezza si concentra in poche mani la crisi è inevitabile, come negli anni Trenta. Il teorema del premio Nobel dimostra come disuguaglianza e polarizzazione dei redditi ostacolino la crescita e frenino il Pil
di ROBERTO PETRINIROMA - E' la diseguaglianza il vero killer del Pil. Nei paesi dove i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri il Prodotto interno lordo segna il passo e, a volte precipita. Nelle nazioni dove si estende una grande middle class si affaccia invece la prosperità. Il premio Nobel Joseph Stiglitz rompe gli indugi e formalizza in un vero e proprio teorema, come egli stesso lo definisce, la sintesi degli studi che conduce da anni.
Le dieci piccole azioni quotidiane per costruire un futuro migliore
Cambiare i destini del mondo cominciando dalla pattumiera può sembrare una proposta provocatoria, eppure la somma di centinaia di micro azioni quotidiane moltiplicata per milioni di persone fa la differenza.
Solo il cibo che gli italiani buttano ogni anno, secondo i calcoli di Last Minute Market, basterebbe a sfamare tutti gli spagnoli: la sua produzione costa il 3 per cento dei consumi energetici nazionali e 12 miliardi di metri cubi di acqua dolce.
Quanti altri sperperi si possono evitare per alleggerire la nostra impronta ecologica, la traccia che lasciamo sul pianeta? Ecco alcuni momenti di una giornata anti spreco a zero sacrifici.
L'escamotage presidenzialista
Berlusconi NON sarà mai il mio Presidente della Repubblica.
Ed è deprimente che gli italiani si trovino a dover scegliere tra una banda capitanata da un clown delinquente, un'accozzaglia di litigiosi cretini farciti con 101 pezzi di merda ed una allegra brigata di dilettanti allo sbaraglio capitanati da un (ex)comico.
Ovviemente con eccezioni di persone di buona volontà, finche la stessa volontà dura...
GG
di Barbara Spinelli
Come se fosse l'architettura dei poteri e una Costituzione difettosa, a impedire alla politica e ai partiti di ritrovare la decenza perduta, o a darsene una ex novo. Come se un capo di Stato eletto direttamente dal popolo, e più dominatore - è il farmaco offerto in questi giorni - servisse a curare mali che non vengono da fuori, ma tutti da dentro, dentro la coscienza dei partiti, dentro il loro rapporto con la cosa pubblica, con l'elettore, con la verità delle parole dette.
Ed è deprimente che gli italiani si trovino a dover scegliere tra una banda capitanata da un clown delinquente, un'accozzaglia di litigiosi cretini farciti con 101 pezzi di merda ed una allegra brigata di dilettanti allo sbaraglio capitanati da un (ex)comico.
Ovviemente con eccezioni di persone di buona volontà, finche la stessa volontà dura...
GG
di Barbara Spinelli
Come se fosse l'architettura dei poteri e una Costituzione difettosa, a impedire alla politica e ai partiti di ritrovare la decenza perduta, o a darsene una ex novo. Come se un capo di Stato eletto direttamente dal popolo, e più dominatore - è il farmaco offerto in questi giorni - servisse a curare mali che non vengono da fuori, ma tutti da dentro, dentro la coscienza dei partiti, dentro il loro rapporto con la cosa pubblica, con l'elettore, con la verità delle parole dette.
Ma il bello della vita non possiamo comprarlo ancora
di Adriano Sofri
questo articolo è a commento di una bella intervista di Federico Rampini al filosofo Michel Sandel il 2 giugno 2013, che si trova qui http://www.c3dem.it/wp-content/uploads/2013/06/Valori-supermarket.-Rampini-interv.-M.-Sandel.pdf
Voltaire, che ci investiva i suoi denari, fece il più brillante elogio del mercato finanziario mondiale (1734): «Entrate nella borsa di Londra, questo luogo più rispettabile di tante Corti... Là il giudeo, il maomettano e il cristiano trattano l' uno con l' altro come se fossero della medesima religione, e non danno l' appellativo di infedeli se non a coloro che fanno bancarotta; là il presbiteriano si fida dell' anabattista e l' anglicano accetta la cambiale del quacchero. Uscendo, gli uni si recano in sinagoga, gli altri vanno a bere; l' uno va a farsi battezzare in una grande tinozza nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, l' altro fa tagliare il prepuzio a suo figlio e borbottare sul bambino parole ebraiche che non comprende; altri vanno nella loro chiesa, col cappello in testa, ad aspettare l' ispirazione divina; e tutti sono contenti».
questo articolo è a commento di una bella intervista di Federico Rampini al filosofo Michel Sandel il 2 giugno 2013, che si trova qui http://www.c3dem.it/wp-content/uploads/2013/06/Valori-supermarket.-Rampini-interv.-M.-Sandel.pdf
Voltaire, che ci investiva i suoi denari, fece il più brillante elogio del mercato finanziario mondiale (1734): «Entrate nella borsa di Londra, questo luogo più rispettabile di tante Corti... Là il giudeo, il maomettano e il cristiano trattano l' uno con l' altro come se fossero della medesima religione, e non danno l' appellativo di infedeli se non a coloro che fanno bancarotta; là il presbiteriano si fida dell' anabattista e l' anglicano accetta la cambiale del quacchero. Uscendo, gli uni si recano in sinagoga, gli altri vanno a bere; l' uno va a farsi battezzare in una grande tinozza nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, l' altro fa tagliare il prepuzio a suo figlio e borbottare sul bambino parole ebraiche che non comprende; altri vanno nella loro chiesa, col cappello in testa, ad aspettare l' ispirazione divina; e tutti sono contenti».
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