lunedì 9 marzo 2009

privatizzazione dell'acqua

Mentre si parla d'altro il governo... avvia il processo di
privatizzazione dell'acqua.
Mentre nel paese imperversano discussioni sull'eutanasia, grembiulino a
scuola, guinzaglio al cane e sul flagello dei graffiti, il governo
Berlusconi senza dire niente a nessuno ha dato il via alla
privatizzazione dell'acqua pubblica.
Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del
ministro Tremonti, che afferma che la gestione dei servizi idrici deve
essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica.

Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più
un bene pubblico ma una merce, e quindi sarà gestita da multinazionali
(le stesse che possiedono l'acqua minerale).
Già a Latina la Veolia (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha
deciso di aumentare le bollette del 300%. Ai consumatori che
protestano, Veolia manda le sue squadre di vigilantes armati e
carabinieri per staccare i contatori.

La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale
provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più
poveri. L'uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo
italiano sta mettendo in vendita.
L'acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto
fondamentale umano e nessuno può appropriarsene per trarne illecito
profitto.
L'acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre.
Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il
governo, preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro
corpo.