Sinceramente, ogni volta che scrivo qual è senza apostrofo faccio violenza a me stesso...ora ho un pò di conforto!
GG
A proposito di qual è, di cui ha scritto Calogero Chinnici su Sette n. 15, ricordo che Roberto Saviano, in tempi recenti, per aver scritto qual è col segno grafico denominato apostrofo, è stato messo in croce. Segnalo in proposito il risultato di una piccola ricerca da me fatta in opere di alcuni noti autori, onde illuminare un po' la vexata quaestio di qual è con l'apostrofo.
-Dante, Divina Commedia, Hoepli, 1904, al verso Inf. 1,4: Ah quanto a dir qual'era, è cosa dura, e sempre in Inf. XII, 74: Saettando qual'anima si svelle. -Benedetto Croce, Indagini su Hegel, Laterza, 1967, pag. 77. -Vincenzo Cilento, filologo, nella traduzione delle Enneadi di Plotino, Laterza 1947: in 1,2 <19> pag. 53; in 1,6 <1> pag. 97 (due volte); in 1,8 <1> pag. 107; in 1,8 <51> pag. 113, e così via per 4 volumi. -Guido Calogero, I fondamenti delta logica aristotelica, Laterza, 1968, pag. XV. -Guido Calogero, Studi sull'Eleatismo, Laterza, 1977, pag. XVIII. -Guido Calogero in W. Jaeger: Aristotele, La Nuova Italia Editrice, 4a ristampa 1968, pag. 39.
- Federigo Enriques, Per la storia della logica, Zanichelli, 1987, (ristampa anastatica del 1922), pag. 13.
-Federigo Enriques, Problemi della scienza, Zanichelli, ristampa 1985 dell'ediz. 1906, pag. 41.
-Maestro Venerabile Salvatore Farina, 1946 (A.L. 5946) (titolo: Il libro completo dei rituali massonici): centinaia, se non migliaia di volte.
-Treadwell, Chimica Analitica, 1° voi., pag. 17 (2 volte), Casa Editrice Vallanti, 1966.
- Manzoni, invece, nei Promessi Sposi non apostrofa mai, scrive sempre quale è. Aggiungo che, fino all'invenzione della stampa, il segno grafico non compare nei manoscritti; i copisti, e si presume anche Dante, scrivevano unite le parole che oggi apostrofiamo, es. qualera, qualanima. Vedere in proposito il più antico manoscritto della Divina Commedia datato, conservato nella Biblioteca Trivulziana
di Milano, scritto appena 16 anni dopo la
morte del Poeta.
-Nel recente libro di Curzio Malaparte, dal titolo: Tecnica del Colpo di Stato, edito da Adelphi, 2011 (ristampa dell'ed. Bompiani 1948), a pag. 269 c'è dell'incredibile, si afferma di aver corretto l'autore, laddove questi aveva scritto qual è con l'apostrofo: "Ci siamo limitati a regolarizzare le grafie qual' è (pp. 99,106,108,244)..." il che, oltre che filologicamente errato, è offensivo nei confronti dell'autore. -Collodi, nelle Avventure di Pinocchio, tutte le volte che sente come proclitica una parola, l'apostrofa, es: mal'augurio (cap. IV, 2 volte); poveruomo (capp. VII, IX); cattiv'uomo (cap. XI); nemmen'uno (cap. XXX), e ovviamente anche qual è, come abbiamo già visto. Ancora una osservazione. Scrivendo qual è senza l'apostrofo, considerando cioè qual troncamento invece che elisione, nasce un problema: essendo qui qual atono, esso si appoggia sulla copula è, cioè qual è proclitico, si pronuncia quale, in analogia con com'è, cos'è, quand'è, tant'è, ond'è, quest'è etc, regolarmente e giustamente scritti con l'apostrofo. Se invece dico: Qual va dinanzi, e qual di dietro il prende, / E qual da lato li si reca a mente (Purg., VI, 5/6), qui il troncamento è evidentissimo, qual è tonico e va pronunciato quàl, che è molto diverso dal qual in qual è, che autori famosi citati dal Chinnici scrivono con l'apostrofo. In sostanza, due parole del tutto diverse, cosa che i soloni delle attuali grammatiche, con abuso di autorità, non prendono in considerazione. Però non si possono considerare fior di asinelli gli autori summenzionati.
Umberto Pontone - Milano
Sette, corriere della sera, 3 maggio 201351>1>1>19>