lunedì 20 maggio 2013
mercoledì 15 maggio 2013
intercettazioni: ci riprovano di nuovo
Avevo appena tolto il bollino....che hanno ricominciato.
E ti credo: se in televisione, invece delle favolette autoassolventi dove la Ruby fa la verginella, mandassero in onda le intercettazioni della verginella stessa, i cittadini si farebbero altra opinione....
Da notare che le intercettazioni tra Berlusconi e Ruby NON sono state utilizzate nel processo e non sono pubbliche. Quelle pubbliche sono tra Ruby e le altre papi girls.
GUARDA SUL SITO IL VIDEO
E come dice Crozza: "Quattro milioni di euro e non gliel'ha nemmeno data? E questo è l'imprenditore più scaltro che abbiamo in Italia? Pare di si..."
E ti credo: se in televisione, invece delle favolette autoassolventi dove la Ruby fa la verginella, mandassero in onda le intercettazioni della verginella stessa, i cittadini si farebbero altra opinione....
Da notare che le intercettazioni tra Berlusconi e Ruby NON sono state utilizzate nel processo e non sono pubbliche. Quelle pubbliche sono tra Ruby e le altre papi girls.
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E come dice Crozza: "Quattro milioni di euro e non gliel'ha nemmeno data? E questo è l'imprenditore più scaltro che abbiamo in Italia? Pare di si..."
mercoledì 8 maggio 2013
la democrazia dei più piccoli
una lezione che viene da un asilo nido
Lorenzo ha due anni e partecipa, qualche giorno alla settimana,
alla vita di un asilo nido gestito dall'Onlus «Bimbo chiama Bimbo».
La sua maestra, che è anche sua nonna, e che ha insegnato ai bimbi
alcune canzoncine, una mattina chiede loro quale canzoncina vogliano
cantare. Lorenzo dice: «Io ho una proposta». La maestra lo guarda
stupita e chiede di sapere in che cosa consista questa proposta.
Lorenzo dice: «Unpallèro». È un motivetto da mimare coi gesti,
che parla di una famiglia di elefanti. A parte il contenuto, ciò che
colpisce è che a due anni si dichiari di «avere una proposta»,
invece di formulare una richiesta o una pretesa. Che stia arrivando
una nuova generazione, capace di aiutare la nostra litigiosa società
a riscoprire il linguaggio e i fondamenti della democrazia?
martedì 7 maggio 2013
Fine vita, perché dico sì alla libertà di scegliere
Vito Mancuso
lunedì 6 maggio 2013
Esodati bancari: un problema poco conosciuto
Siamo circa 1.500 o più esodati appartenenti al settore del credito ed esodati nel periodo 30/10/2008 – 31/5/2010, a cui sono state applicate le regole della legge 122/2010 ( c.d. finestre mobili ), nonché quelle delle leggi :
- Legge 111/2011 conversione del DL n. 98/2011 ( speranze di vita + proroga finestra quarantisti )
- Legge 148/2011 conversione del DL n.138/2011 ( innalzamento età donne )
- Legge 214/2011 conversione del DL n. 201/2011 ( modifica speranze di vita ).
Da notare che queste leggi sono state applicate SUCCESSIVAMENTE alle nostre dimissioni dalle aziende, dimissioni effettuate dopo che erano stati certificati i requisiti per essere ammessi al Fondo di solidarietà.
La Fornero ha sì provveduto a creare i c.d. "salvaguardati", ad oggi 130.000, ma nel guazzabuglio di tutti i D.L. emanati si è creato per noi un vuoto che ci fa restare senza assegno di sostegno e senza pensione per un periodo anche di 15 mesi, essendo per noi preclusa la possibilità di rimanere nel fondo oltre i 60 mesi, infatti Il Decreto 1/6/2012 art.2 estende la prosecuzione a carico dei Fondi fino al 62° anno di età solo agli esodati in data successiva al 4/12/2011, ed Il Decreto 3/8/2012 art.2 ribadisce che la durata massima dell’assegno e di permanenza nel Fondo è di 60 mesi.
Vale la pena ricordare che gli accordi siglati tra le banche e le OO.SS., sulla scorta dei quali uscimmo dalle aziende nel periodo 30.10.2008 – 30.07.2011, prevedevano, chiaramente, che in caso di significative modifiche alle normative sui requisiti di accesso alla pensione si sarebbe dato corso ad appositi incontri tra le aziende di credito e i sindacati firmatari al fine di individuare opportune e concrete soluzioni a tutela degli interessi degli aderenti al Fondo di Solidarietà. Per il momento, però, tutto tace, al di là dei buoni propositi.
E’ indiscutibile che le leggi 122/2010, 111/11 e 148/11, rappresentino una significativa modifica ai requisiti normativi per l’accesso alla pensione in vigore all’epoca dell’uscita dal lavoro.
In particolare, la legge 122/10 che ha instaurato le cosiddette "finestre mobili", di fatto, colpisce gli esodati bancari usciti dalle aziende per accedere al Fondo di Solidarietà tra il 30/10/2008 e il 31/5/2010, poiché dopo tale data, con l’entrata in vigore della legge 122/2010, l’effetto della c.d. "finestra mobile" è stato conglobato nel periodo di permanenza nel Fondo di Solidarietà, che è rimasto per noi di 60 mesi creando un vuoto reddituale.
Anche se la situazione di mancanza reddituale prodotta dalla legge 112/10 dovrebbe essere coperta dall’art. 12, comma 5/bis, della legge 122/2010, che prevede la corresponsione di un assegno di sostegno straordinario a valere sul Fondo Sociale, purtroppo la sua erogazione, gestita dall’Inps, è subordinata all’emanazione di specifici decreti ministeriali. Com’è noto, negli anni 2011 e 2012 questi decreti sono sempre stati emanati dai Ministeri competenti alla fine dei rispettivi anni di pertinenza ed anche per il 2013 non si prevedono tempi più rapidi.
Per ultimo c’è anche da sottolineare il caos e l’inefficienza che si è venuta a determinare nell’INPS, che ad oggi non è in grado di comunicare le date effettive delle nuove finestre, creando ancora di più incertezze ed apprensione.
Di certo la situazione generale Italiana è molto grave e difficile, con gente che perde il proprio posto di lavoro, giovani che non riescono ad occuparsi, aziende che chiudono in continuazione e creano disoccupazione, persone spinte a gesti estremi, a cui lo Stato deve dare una risposta.
E poiché gli Italiani desiderano e chiedono uno Stato che non si dimentichi di nessuno, perché ognuno ha i propri problemi e una dignità, ci auguriamo che venga trovata presto una soluzione.
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