lunedì 10 febbraio 2014

Bertrand Russell: eccellenza in ironia

Le letture che hanno formato il mio modo di pensare, quando avevo 15/16 anni, sono state quelle delle opere di Bertrand Russell e di Voltaire. E' uscito   questo volumetto (per ora solo in inglese) molto stuzzicante..

 

Eccellenza in ironia

di Nicla Vassallo
26 gennaio 2014 Domenica Sole 24 ore




Bertrand, terzo conte Russell, è stato filosofo, matematico, saggista, pacifista e Nobel 1950 per la letteratura (Olycom)
La povertà encefalica, artificiosa, macchinistica, priva di intellettualità, logica, razionalità fa male ai più, ai tanti presuntuosi che corrono sulle rotaie inchiodate della mente, confidando di essere liberi, quando non lo sono, credendo di scegliere, quando non dispongono di alcuna conoscenza deliberativa, illudendosi di pensare quando sono schiavi della propria immondizia ideologica, se non addirittura assoggettati alle proprie incomprensibili follie.

venerdì 7 febbraio 2014

Internet senza freni mina la democrazia: serve la decrescita


L’accumulo di dati pone un problema etico La soluzione è rivedere i modelli di sviluppo

Che cosa insegnano il caso Snowden e le rivelazioni sulla raccolta di informazioni personali? È il momento di ripensare il web, così come dobbiamo ripensare l’economia

Nell’era post-Snowden le società democratiche hanno due possibilità. La più semplice è continuare a comportarsi come prima, facendo finta che l’insaziabile sete di dati della Nsa (National Security Agency) sia solo un’aberrazione che può essere corretta modificando qualche aspetto dell’apparato tecnicogiuridico esistente. Si possono rivedere alcuni protocolli infidi di elaborazione dati, usare crittografie più complesse nelle nostre reti di comunicazione e introdurre nuove leggi per controllare la Nsa. L’altra possibilità — più impegnativa e responsabile — è quella di ritenere che le rivelazioni di Snowden non portino alla luce solo qualche episodio di deviazione di un apparato amministrativo. Ci è permesso pensare che siamo di fronte a una minaccia fondamentale all’etica democratica, destinata ad aggravarsi a mano a mano che si diffonderanno i mezzi per raccogliere, registrare e analizzare masse di dati? Il motivo per cui è così difficile riconoscere questa minaccia (nonostante sia cruciale per la politica democratica) è semplice: ammetterla contrasta con la rosea visione dell’economia dell’informazione, basata sull’assunto che la crescita non abbia fine.