mercoledì 25 settembre 2013

autocertificazione per musica dal vivo


Qualche minuto fa, il Senato ha approvato il Decreto valore Cultura presentato del Ministro Bray, Un decreto che comprende la norma che introduce una semplice autocertificazione da consegnare in Comune, al calvario di licenze e autorizzazioni oggi necessari per organizzare un concerto con meno di 200 spettatori entro le 24. 


Il Decreto deve essere approvato dalla Camera entro l'8 ottobre. 
Da quel giorno in Italia sarà più facile produrre, suonare, ospitare ed ascoltare musica dal vivo. Una linfa vitale che dà lavoro e diffonde cultura a migliaia di cittadine e cittadini italiani. 
È un primo importante passo per rendere più libera la musica dal vivo. 
Ringrazio voi, ovvero i 36mila firmatari che hanno sostenuto la petizione al Ministro Bray il quale nel Giugno scorso ha lanciato la proposta dell'autocertificazione. 
Ringrazio tutti i media che hanno sostenuto la nostra campagna.
Ringrazio il Ministro che ha subito risposto alla petizione e seguito con attenzione l'iter dell'emendamento. 
Ringrazio i numerosi senatori e i deputati che hanno costruito le condizioni per questo voto - a cominciare dal Presidente della Commissione Cultura del Senato Andrea Marcucci e dai deputati Rampi, Bonomo e Costantino.
Ringrazio le associazioni come l'Arci, Assomusica, Mei, Anci e le amministrazioni comunali come Udine e Portogruaro che hanno sostenuto con forza questa battaglia.
Da domani la sfida per moltiplicare le occasioni di musica dal vivo - nel rispetto di tutti: musicisti, utenti, residenti- prosegue. Prosegue su altri temi cruciali per la musica dal vivo, come quello delle tariffe per il diritto d'autore (a partire da un Ordine del Giorno approvato dal Senato che impegna il Governo), della semplificazione delle procedure di autorizzazione per i grandi eventi musicali, della richiesta di un nuovo statuto giuridico per i lavoratori del pubblico spettacolo.
La sfida è quella di redigere una “Carta della Musica dal vivo” da condividere con i protagonisti della scena musicale italiana e da usare come manifesto per agire con efficacia su singoli aspetti della filiera della musica e sulle norme che la regolano.
Ma permetteteci di dire che da oggi, con una musica più libera, l'Italia tutta è un po' più libera. E ricca. E felice.
Grazie,
Stefano Boeri via Change.org

martedì 24 settembre 2013

il merdaio dei blog

Perchè questo è un non-blog (ovvero scrivo post ma non pubblico quello che ricevo)?
Perchè vorrei evitare di ridurlo come la maggior parte dei blog, anche quelli che teoricamente potrebbero essere più "seri" perchè ospitati da "autorevoli" testate giornalistiche.
Ad esempio, riporto più sotto da un blog del corriere della sera, in commento ad una lettera di una Pussy Riot dal carcere (c'è anche una foto, scattata durante il processo ovvero PRIMA della carcerazione di cui sopra).

Ognuno va fuori di testa come può..

 

 Il livello è molto simile anche in altri blog di repubblica, Il fatto, ecc. Per quanto riguarda beppegrillo.it, spesso gli articoli di copertina sono interessanti (anche se magari non condivisibili nella forma, a me dà fastidio la storpiatura dei nomi che fa tanto Emilio Fede), ma se ci si avventura nei commenti...roba da delirio di fantascienza. Uno a caso, in risposta ad un articolo sul mercato immobiliare tedesco (?!?):
"chip sottopelle
Perfetti per creare spie inconsapevoli.
Che viaggiano in paesi ostili o pericolosi.

E si comportano innocentemente perche' non sanno di essere usati come spie...
Oppure leaders stranieri che fanno il gioco del programmatore dei chip.
Ricordate la grossa macchia sulla fronte di Gorbacev?
Che sgretolo' URSS e da tempo vive nel New Jersey
non lontano da New York..." (Fabrizio Salvini 24.09.13 07:58|)


 Giorgio Gregori

lunedì 23 settembre 2013

Libre Office: convegno a Milano dal 25 al 27 settembre

In Francia, senza perdersi in inutili chiacchiere, il software è già utilizzato da nove ministeri governativi.
A Copenaghen e Monaco di Baviera sono stati gli ospedali a dotarsene, mentre in Spagna il sindaco di Valencia lo ha voluto per tutti gli uffici del Comune.
Sono solo alcuni casi a livello intemazionale, dove all'appello manca l'Italia (tranne il piccolo caso delle province di Perugia e di Macerata).
L'idea è di "migrare'' verso Libre Office, programma informatico a costo zero che si pone come modello alternativo (con risparmio allegato) ai più noti. E che "gira" su tutti
i sistemi operativi, da Linux a Windows. Per saperne di più (e suscitare magari l'interesse dei soggetti della pubblica amministrazione), Milano ospiterà quest'anno l'incontro promosso da The Document Foundation, l'organizzazione no profit che coordina lo sviluppo di LibreOffice.
Una tre giorni, dal 25 al 27 settembre, di dibattiti e incontri nelle aule del dipartimento di Scienze dell'Informazione dell'Università Statale e, in parallelo presso Sala Alessi a Palazzo Marino.
L'ingresso, così come il software, ovviamente è libero.

domenica 22 settembre 2013

Etica SGR Linee guida sull'azionariato attivo

Molto bello questo opuscolo, che spiega le strategie per intervenire nelle assemblee degli azionisti e cercare di fare in modo che le società quotatesi impegnino  sulla tutela dell'ambiente, dei diritti umani e dei lavoratori e nell'adozione di buone pratiche.


Per scaricarlo:
http://www.eticasgr.it/public/doc/20130322163756.pdf


Chi vuole saperne di più:

http://www.eticasgr.it/cms/?plid=9&pid=53&ppid=9


martedì 10 settembre 2013

I mercanti di amici

Gli i uomini non hanno più tempo e comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici.


È una parabola apparentemente scritta per bambini, in realtà è una metafora per adulti. Parlo del Piccolo principe di Saint-Exupéry che tutti abbiamo letto durante la nostra adolescenza. Me ne inviano l'ennesima edizione e, sfogliandola, mi capita sott'occhio questa osservazione, per altro spesso citata.
La frenesia attuale ci ha convinti che «non abbiamo più tempo» perché assorbiti da mille attività esteriori. Così, si sono presentati subito i mercanti col loro campionario di prodotti liofilizzati che suppliscono a ogni esigenza e necessità. C'è, però, un particolare: il vero amore e l'amicizia non si possono acquistare in confezioni predisposte. Il sesso o le pubbliche relazioni sì, ma non l'intimità dolce, lo sguardo trasognato gli occhi negli occhi, il sostegno affettuoso di un amico... Non esistono mercanti di amici e di amore autentico.

Gianfranco Ravasi, domenica del sole 24 ore 1 settembre 2013

lunedì 9 settembre 2013

Italiani sull'orlo di una guerra civile



La pacificazione, le larghe intese....cose già viste e già dimenticate. Un ripasso è opportuno....
GG

Italiani sull'orlo di una guerra civile




Il 5 agosto 1922 il Governo Facta lanciava un appello alla pacificazione e alla coesione. Ma la scongiurata conflittualità sociale, lungi dall'essere arginata, aprì la strada al fascismo
di Emilio Gentile

Era il 5 agosto 1922, quando il Governo presieduto da Luigi Facta rivolse agli italiani un appello per la pacificazione, sperando di porre fine a una violentissima lotta politica, degenerata in guerra civile, che stava minan­do l'esistenza dello Stato liberale. Il governo si diceva fiducioso che l'appello sarebbe sta­ta accolto dagli italiani per amor di patria, ri­tenendo impossibile che essi «non sentano lo strazio che ad essa viene dalle condizioni così turbate della vita pubblica e che vi riman­gano indifferenti».
Novantuno anni dopo, nell'estate del 2013, si è udito nuovamente in Italia l'appel­lo alla pacificazione rivolto agli italiani dal Governo e del capo dello Stato, mentre la de­mocrazia repubblicana è investita da una crisi istituzionale senza precedenti, dopo un ventennio di aspri scontri politici, che hanno visto opposti schieramenti di italiani combattersi come nemici inconciliabili. Nel­lo stesso tempo, è risuonata anche la minac­cia di una guerra civile, che avverrà se non sarà garantita la cosiddetta "agibilità politi­ca" al capo di un partito, che ha dominato la politica italiana negli ultimi due decenni, e che ora, in seguito a una condanna definiti­va per frode fiscale, secondo le leggi vigenti dovrebbe decadere da senatore ed essere in­terdetto dai pubblici uffici. L'appello alla pa­cificazione nell'estate del 2013 conferma la gravità della crisi che travaglia lo Stato italia­no, e lo conferma soprattutto la minaccia della guerra civile. Tale minaccia può suona­re come un inconsulto espediente retorico, ma è opportuno ricordare che nei nove de­cenni trascorsi fra l'appello alla pacificazio­ne nell'estate del 1922 e l'analogo appello nell'estate del 2013, la guerra civile in Italia non è stata soltanto un espediente retorico. In alcuni momenti della storia italiana, alla violenza della retorica è seguita la violenza delle armi.

sabato 7 settembre 2013

Berlusconiani anonimi



Non l'avevo ancora visto...è del febbraio 2013. Bellissimo e purtroppo ancora attuale!



nota per coloro che ricevono la newsletter e non l'hanno ancora capito: il film si vede collegandosi al mio blog, non è nelle email della newsletter...

venerdì 6 settembre 2013

Riflessioni sulla memoria - se nell'era digitale si scava una voragine

Dove saranno finite le foto delle nostre vacanze 2006 in Alsazia?  Di solito sono molto ordinato e faccio un sacco di backup, ma è rimasto solo un file exe fatto dal programma proshow...dal quale però è impossibile estrapolare le foto...mah! Ho provato pure a vedere su alcuni dvd, che il mio pc però non legge.....praticamente ho toccato con mano quanto scritto in questo articolo di un paio di anni fa. E ho deciso di scegliere un paio di centinaia delle foto migliori e stamparle prima che sia troppo tardi!

Giorgio Gregori.

 

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Riflessioni sulla memoria - se nell'era digitale si scava una voragine

Le innovazioni tecnologiche e la carta. Riflessione sulla capacità di salvaguardare il patrimonio della civiltà

Le foto di un reportage, tre anni fa in Alaska, sono andate perdute per la rottura dell’hard disk del mio computer. Quelle delle vacanze di due anni fa non le trovo più: finite in una memory card in fondo a qualche cassetto. Le immagini di dieci anni fa so perfettamente dove sono: in un vecchio floppy disk. Che i miei computer attuali non sono in grado di leggere. Le foto della mia prima vacanza — altopiano del Renon, 1957 — sono invece sempre lì: cartoncini appena ingialliti, tenuti insieme con un elastico in una scatola da scarpe.

giovedì 5 settembre 2013

Tecnologie per tutti - Global Innovation Commons

Tra i programmi open source che funzionano benissimo, segnalo Libre Office , che sostituisce benissimo il solito Office di Microsoft. Merita anche una piccola donazione con paypal per la manutenzione dei server e il continuo aggiornamento.
Giorgio Gregori




Global Innovation Commons è una banca dati dedicata alle tecnologie nei settori della salute, delle energie pulite, dell'agricoltura e dell'acqua, di dominio pubblico a livello globale in quanto non (più) protette da brevetti, o a livello locale perché un brevetto altrimenti in forza non è stato registrato per un particolare Paese. Chi attinga alle risorse informative di Global Innovation Commons si impegna a condividerne lo spirito, rendendone pubblico l'impiego così come eventuali miglioramenti. Fondato da David E. Martins tre anni fa, in partenariato con la Banca mondiale, Global Innovations Commons stima di mettere a disposizione un valore equivalente a 2 trilioni di dollari in termini di risparmio in licenze.

martedì 3 settembre 2013

Dietro il caos in Siria l’ombra dell’Iraq e i regni dell’oro nero

Ecco forse la migliore spiegazione di quanto sta succedendo. Non è facile raccapezzarsi tra sciiti, sunniti, hezbollah, jahidisti e fratelli musulmani, ma leggendolo e rileggendolo....
Giorgio Gregori


Dietro il caos in Siria l’ombra dell’Iraq e i regni dell’oro nero (Gilles Kepel).


LA CRONACA di un attacco annunciato contro la Siria di Bashar al-Assad coincide più o meno con il dodicesimo anniversario dell’11 settembre. L’ostentata volontà franco-americana di bombardare un Medio Oriente in cui si moltiplicano le spaccature dopo le rivoluzioni del 2011 non è che l’ultima replica del big bang che ha aperto il XXI secolo. Ma le esplosioni ricorrenti del vulcano arabo liberano delle forze irreprimibili, protagoniste impreviste del mondo di domani. Le rivoluzioni arabe sono in primo luogo il prodotto della decomposizione di un sistema politico concepito per resistere alla paura della proliferazione terroristica dopo la «doppia razzia benedetta su New York e Washington» perpetrata da bin Laden e dai suoi accoliti.