mercoledì 28 settembre 2011

come concretizzare il programma della P2

 Leggendolo, si capisce che il governo attuale è proprio il governo del fare (cioè attuare) questo programma, e magari anche più in là.

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mostre foto naturalistiche a Brescia e Sarezzo

come ogni anno, al museo di scienze naturali di via Ozanam a Brescia le bellissime foto dei vincitori del premio "Wildlife photographer of the year", aperto fino al 31 ottobre.
La vincitrice è del fotografo ungherese Bence Màté, con "a marvel of ants" (una meraviglia di formiche) scattata in Costarica alle formiche mangiafoglie. Uno spettacolo da vedersi dal vivo, io me lo sono gustato al Parco Manuel Antonio in Costarica, veramente incredibile.
AVVERTENZA IMPORTANTE PER I VISITATORI DELLA MOSTRA: SPALMARSI DI AUTAN BRACCIA E FACCIA, perchè come l'anno scorso la prima sala è infestata da zanzare MOLTO MOLTO incazzate.
Le foto sono bellissime, ci sono anche tutti i dettagli tecnici, che invidia certe foto fatte da ragazzini di 10 anni.....
la mostra è visitabile dal lunedi al venerdi 9.00 - 19.00
sabato e domenica 14.30-17.30


Sarezzo: La terza edizione della mostra collettiva di Fotografia Naturalistica dell' associazione fotografica NaturaLife!

Dopo il grande successo degli anni precedenti e i tantissimi riscontri positivi,  nella splendida cornice di Palazzo Avogadro di Ponte Zanano di Sarezzo (BS) saranno esposte la bellezza di 62 stampe Fine Art di 50x70 cm!!

L'inaugurazione, come da tradizione accompagnata da un ricco buffet, è programmata per Venerdi 7 Ottobre alle ore 20.30.

La mostra sarà visitabile nei giorni di Sabato 8 Ottobre dalle ore 15 alle ore 19 e Domenica 9 Ottobre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.


La valigia di sopravvivenza

 Michele Serra, Repubblica, 23 settembre 2011

Ieri ben tre amici (autorevoli) mi hanno detto: sento che siamo sull'orlo della catastrofe. Italiana e mondiale. Non essendo scaramantico, non avevo scongiuri da fare. A meno che sia, a suo modo, uno scongiuro il piccolo gioco mentale che da qualche mese, e forse da qualche anno, si innesca ogni volta che qualcuno mi dice: arriva la catastrofe. Il gioco è questo. La catastrofe è arrivata.
Devo decidere a cosa rinunciare,che cosa tenere.Casa,vestiti, mezzi di locomozione, consumi culturali, elettronica, vacanze, viaggi, oggetti, abitudini. Un inventario ingombrante, che già a pensarlo suggerirebbe di alleggerirsi.

Studio seek

Bellissimo il lavoro di queste due fotografe, Sarah Cooper e Nina Gorfer, http://studioseek.se/seek.asp
C'era un servizio sull'ultimo numero de "la repubblica delle donne" dedicato ald un reportage in kirghizistan

martedì 27 settembre 2011

land grabbing un altro nome purtroppo da imparare...


drammatica la correlazione tra affari, cambiamenti climatici, povertà e sovrapopolazione!

IL RAPPORTO: Fenomeno Land Grabbing, scandalo risorse scippate. (di ANTONIO CIANCIULLO)

Gli Stati e le multinazionali fanno incetta di pianure fertili, fonti, pascoli, boschi. Li sottraggono ai paesi troppo poveri. La terra
resta lì, ma i suoi frutti vanno altrove, nei forzieri dei paesi che hanno fatto cassa con l'inquinamento PIANURE fertili, fonti,
pascoli, boschi: sono questi i beni di cui gli Stati e le multinazionali cominciano a fare incetta nell'era della scarsità di risorse.

sono tornate le api

Carlo Petrini: "Sono tornate le api. Ora lasciamole in pace"

 
(La Repubblica, 26 settembre 2011)
carlo petrini, presidente slow foodLe api in Italia sono tornate. Vi ricordate che anni fa regolarmente se ne denunciavano morie impressionanti? Bene, da quasi tre anni il Ministero dell’Agricoltura ha sospeso l’utilizzo dei pesticidi che secondo gli apicoltori erano i principali responsabili dell’uccisione delle api e oggi finalmente: «Vien da dire che un altro mondo è possibile - dichiara Francesco Panella, il Presidente di Unaapi, l’associazione nazionale apicoltori – non soltanto la produzione di miele ha avuto un incremento per ogni annata, ma le api non sono mai state così bene, belle e floride, capaci di lavorare meglio e di più. Non si registrano più morie». E, secondo il rapporto dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria di quest’anno, la produzione di miele nel 2010 è aumentata del 26,3% rispetto al 2009. Niente di tutto ciò è avvenuto in Francia, per esempio, dove i pesticidi incriminati sono ancora consentiti.
 

tante domande a berlusconi (anche dalla lega...)

 in un numero della "Padania" dell'8 luglio 1998, rimosso (chissà perchè....) dal sito della Padania (era a: http://www.lapadania.com/1998/luglio/08/080798p04a1.htm) ma che si può trovare qui:

http://www.beppegrillo.it/documenti/lapadania_10domande.pdf  
si facevano una decina di domande ancora d'attualità....

di seguito la trascrizione. 


domenica 25 settembre 2011

il paradosso americano: obama vuole meno armi. ma se ne vendono dl piu'


il timore dl leggi piu restrittive, dopo l'elezione del 2008, ha spinto i cittadini a riarmarsi, e le azioni di un produttore come sturm ruger sono salite in tre anni del 400 per cento
di alessandro carlini (venerdi di repubblica 23 settembre 2011


Doveva essere il presidente che metteva un freno alla vendita di armi negli stati uniti. invece, dati alla mano, barack obama sarà ricordato come i'inquilino della casa bianca che ha favorito, suo malgrado, un boom della diffusione di pistole e fucili. la national rifle association, potentissima lobby del settore, ha duramente criticato obama sin dalia sua elezione nel 2008, agitando io spauracchio di leggi sempre più restrittive sul porto d'armi, in violazione del diritto di autodifesa sancito dal secondo emendamento della costituzione.

Corsi CGIL per industriali

IMPARERANNO COME  SI CONTESTA IL GOVERNO

.  «No,  Emma,  i  capelli  così  non  vanno»:
come un’esperta hairstylist, Susanna Camusso applica un gatto arrabbiato sulla chioma piastrata della
presidente di Confindustria, bagna il tutto con un
secchio d’acqua ed ecco in pochi secondi un perfetto look da pasionaria da corteo. L’impeccabile tailleur giace su una sedia, sostituito da magliazza del
Lidl e sciarpone da precaria.
Nella stanza accanto decine di imprenditori, seduti
a  gambe  incrociate,  stanno  imparando  a  usare  un
megafono con l’aiuto di Maurizio Landini. E altrettanti  industriali  sono  in  fila  fuori  dalla  porta  della
sede della Cgil milanese, dove da ieri si tiene “L’appalto  al  cielo”.  Corso  di  Protesta  e  Contestazione
Antigovernativa per Padroni.

giovedì 22 settembre 2011

la telefonata di Berlu a ballarò

Decalogo del Berlusconiano Medio

dal blog di Andrea Scanzi 20 settembre 2011 
 
Da mesi, anzi anni, si sente parlare di premier-Draghi, Orge & Olgettine, minorenni, statue di Priapo, crocifissi rotanti, ritmi colossali e mignottocrazia. Eppure Silvio Berlusconi, che di questo Regno Priapico è il gran (oddio: piccolo) demiurgo, non perde voti. O meglio, ne perde, ma non quanto si crederebbe – o spererebbe – dall’altra parte.

Perché ciò accade? Il primo motivo è che gli elettori berlusconiani non leggono né gli editoriali della De Gregorio, né le riflessioni di Galimberti. Il secondo è che gli elettori berlusconiani credono perfino a Massimo Corsaro (ieri all’Infedele l’ho visto grintoso: “Luxuria fa la pipì come me, ma ha il vezzo di volerla fare nel bagno delle donne“. Daje). Il terzo è che gli elettori berlusconiani sono dei Berlusconi frustrati. Se criticassero Lui, criticherebbero le loro aspirazioni più recondite e desiderate.

Chi si scandalizza di fronte all’intervista di Terry De Nicolò, dimostra di non avere capito nulla del suo paese (passato e presente), avendo l’astratta convinzione che tutti gli italiani siano cresciuti con i film di Nanni Moretti e i libri di Stefano Benni. La realtà è appena diversa.

Esiste un facile Decalogo del Berlusconiano Medio, che dimostra come questo scandalo non incida – se non minimamente – sulle convinzioni di chi lo vota. Eccolo.

mercoledì 21 settembre 2011

Lo strano silenzio della Chiesa

di BARBARA SPINELLI

IL SOSTEGNO che i vertici della Chiesa continuano a dare a Berlusconi è non solo uno scandalo, ma sta sfiorando l'incomprensibile. Che altro deve fare il capo di governo, perché i custodi del cattolicesimo dicano la nuda parola: "Ora basta"? Qualcosa succede nel loro animo quando leggono le telefonate di un Premier che traffica favori, nomine, affari, con canaglie e strozzini? Non sono sufficienti le accuse di aver prostituito minorenni, di svilire la carica dimenticando la disciplina e l'onore cui la Costituzione obbliga gli uomini di Stato? Non basta il plauso a Dell'Utri, quando questi chiamò eroe un mafioso, Vittorio Mangano? Cosa occorre ancora alla Chiesa, perché si erga e proclami che questa persona, proprio perché imperterrita si millanta cristiana, è pietra di scandalo e arreca danno immenso ai fedeli, e allo Stato democratico unitario che tanti laici cattolici hanno contribuito a costruire?

Cavaliere, risponda...

lunedì 19 settembre 2011

Perché serve una eco-scienza

Perché serve una eco-scienza
di Zygmunt Bauman

Il concetto di "Natura" è entrato nel nostro vocabolario con un'aura di santità: indicava la Creazione divina e, come tutto ciò che è divino, evocava l'esperienza del «numinoso», ossia quel peculiare intreccio di terrore, paura e adorazione che, come nella celebre proposta di Rudolf Otto, costituì l'avvio dell'idea di Dio e tutt'ora ne rimane la vera essenza. Per questa ragione la "Natura" significava anche un qualcosa che torreggia al di sopra della comprensione e del potere d'agire degli uomini, e con cui pertanto essi non potevano trafficare: la Natura, proprio come il Dio che l'aveva concepita e fatta venire all'essere, doveva essere riverita e adorata. La semplice idea di interferire o di immischiarsi con la Natura era ritenuta al contempo inane, implausibile e sacrilega. In verità, come ha mostrato il grande filosofo russo Mikhail Bakhtin, le elevate catene montuose e gli sconfinati mari hanno indotto fin da tempi immemorabili un «timore cosmico» che nella prospettiva di Bakhtin costituiva l'origine di ogni fede religiosa.

venerdì 16 settembre 2011

un giorno in un paese di merda morì il re

di Marco Travaglio, da "Il fatto quotidiano" venerdi 16 settembre

Un giorno, in un paese di merda lontano lontano,
morì il re. Ma non si poteva dire. La sua corte di
servi, mignotte, papponi, ladri, stallieri,
menestrelli, nani, avvocati, scribi e farisei,
dipendeva in tutto e per tutto da lui e non era affatto
certa che il successore continuasse a mantenerla. Così, a
palazzo, si misero d’accordo per non far uscire la notizia.
Il medico legale, chiamato a constatare il decesso del
sovrano, fu murato vivo in un sottoscala col suo referto.
La notizia trapelò presso qualche gazzetta del regno, ma
gli editori erano tutti finanziati dal re o dalla corte e
dunque fu agevole bloccare i necrologi. Le televisioni,
poi, erano tutte nelle sue mani (a parte una, controllata
da un’opposizione sfigata e inetta) e cantavano le sue lodi
a reti unificate. Un notiziario era diretto da un vecchio
biscazziere divenuto mezzano in tarda età. Un altro, il più
visto, aveva alla guida una cantatrice calva che parlava
con la zeppola, nota più per le note spese che per le note
politiche, e appestava il regno con “editor iali” ch e
superavano in cortigianeria quelli del
biscazziere-mezzano.

giovedì 15 settembre 2011

l'orso sui monti bresciani

il  ritorno dell’ orso sui   monti   bresciani
Chi è, dove sta, cosa fa

venerdì 23 settembre 2011, ore 21.00
museo Civico di  scienze  naturali - via  ozanam 4, brescia
introducono:
Paolo  Nastasio
Ersaf
Stefano Srmiraglio
Conservatore museo Civico di scienze  naturali
intervengono:
  Elena Tironi
  direzione Generale  sistemi  verdi e Paesaggio
  di  regione  lombardia
  Carlo Frapporti
  WWF  italia

Molto interessante, ho già visto questa conferenza un paio di settimane fa a Tignale, dove è riapparso l'orso.

i 40 anni di Greenpeace

Che avventura...c'è da dire che le "imprese" documentate nelle foto e nei video sono solo una parte di un grosso lavoro svolto dai volontari, che si danno da fare per tavolini, rapporti con la stampa, azioni dimostrative. Il tutto a loro carico, anche i rischi giudiziari....Una attività spesso difficle, come difficile è creare, gestire, fare vivere un gruppo di appoggio locale che, a differenza di altre associazioni, NON riceve una lira (o euro) dall'organizzazione nazionale. E comunque, a Brescia, è stata una bella avventura durata quasi una ventina d'anni. Il tutto crollò l'11 settembre 2001: mi avevano prospettato di andare, unico italiano,  a New York per l'anniversario dell'associazione, c'era da fare una azione contro il governo Bush e poi una settimana di open ship, cioè fare visitare ai cittadini la nave a vela di Greenpeace. Fortunatamente NON ci sono andato, però comuque stavamo organizzando a Brescia una festa di compleanno al Parco Gallo. Con l'attentato, ovviamente la festa non si fece, e con le torri crollò anche il morale del gruppo di Appoggio di Brescia che non si riprese mai più.


http://www.repubblica.it/ambiente/2011/09/14/foto/quarant_anni_di_greenpeace-21663308/1/

Così Pechino spegne Internet

È il web il grande nemico della Cina, il solo a spaventare i leader del partito comunista. È scoppiata la più costosa guerra invisibile del secolo. Ma il prezzo di una società disconnessa è insostenibile anche per la seconda potenza del mondo. Il Paese è scosso da una pericolosa contraddizione: vanta il record di oltre 450 milioni di cybernauti, ma anche il primato delle barriere. La tentazione di isolare virtualmente la nazione dalla comunità globale risale a tredici anni fa. La sfida è cancellare la sete collettiva di verità presentandola come cedimento individuale alla menzogna


Pechino. La Cina oggi controlla il pianeta degli uomini e dei soldi. Ciò che gli sfugge è il mondo delle idee, l´unico essenziale per la stabilità di qualsiasi potere autoritario. Internet, più del dissenso ufficiale, è il grande nemico di Pechino, probabilmente l´ultimo, il solo a spaventare ormai i leader del partito comunista. La tentazione di spegnere la Rete, isolando virtualmente la nazione dalla comunità globale, risale a tredici anni fa: niente web niente tentazioni di libertà, hanno concluso i censori cinesi, ed è scoppiata la più costosa guerra invisibile del secolo.

domenica 11 settembre 2011

altri 11 settembre da ricordare...

Mi piacerebbe che l’11 settembre venisse istituito in Italia, e
per sempre, come Giorno della Memoria per commemorare
i morti della funivia del Cermis, i cui fili sono stati tranciati da
un aereo militare americano i cui piloti (ovviamente mai processati) si stavano divertendo a
volare un po’ troppo basso, e per ricordare anche l’ufficiale
Calipari, ucciso a sangue freddo e in circostanze fumose che nessuno ha mai avuto voglia di
chiarire, dal soldato americano Lozano (ovviamente mai pro-cessato)

Manfredi Quatraro (lettera a il fatto quotidiniano 11 set 2011)

sabato 10 settembre 2011

un 11 settembre dimenticato

L’11 settembre dimenticato
Cile 11 settembre 1973, inizia il colpo di Stato militare fascista. Viene soffocato nel sangue il sogno di
giustizia sociale e progresso rappresentato dal governo di Salvador Allende, indimenticato presidente, che difenderà armi in pugno, fino alle estreme conseguenze, la libertà del suo popolo.
Inizia l’11 settembre 1973 la ditta-tura di Pinochet: oltre 30 mila morti,
arresti, torture, desaparecidos, i voli della morte. Nei giorni in cui si celebra l’11 settembre dell’America, è impossibile non ricordare a chiunque, che è accaduto un altro 11 settembre certamente non meno grave per numero di vittime fra morti, torturati, esiliati ed un intero popolo per quasi vent’anni, sottomesso dal tallone della dit-tatura fascista, nell’indifferenza delle potenze mondiali.
E ciò che accadde a Santiago quell’11 settembre ed in tutto il Cile, non avvenne a causa del terrorismo, di quel terrorismo per cui oggi si “esporta la democrazia” con le “missioni di pace” bombardando, ma per la deteminante partecipazione della democrazia per eccellenza, quella degli Stati Uniti d’America.
C’è dunque un 11 settembre dimenticato dalla storia.
Valga la lezione morale del Presidente Salvador Allende, con le parole pronunciate nel suo memorabile ultimo discorso ai cileni, parole attuali anche per il presente del nostro Paese: “Altri uomini supereranno questo momento grigio e amaro, in cui il tradimento, la codardia e la fellonia pretendono di imporsi”.

Alessandro Fontanesi, lettera a "il fatto quotidiano" del 10 settembre 2011

giovedì 8 settembre 2011

Autolib...e le nuove batterie per auto elettrica

Per chi volesse investire sulle batterie per auto...finalmente (forse) il momento è arrivato! 
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La battaglia d'autunno per l'auto elettrica è cominciata. Autolib', il servizio di car-sharing elettrico in partenza a Parigi, potrebbe essere il primo passo di una vera rivoluzione per la mobilità urbana, non solo sul piano tecnologico ma anche di sistema. In città il traffico veicolare è di gran lunga il primo responsabile delle emissioni di polveri sottili e di ossidi di azoto, i precursori dell'ozono.

A fine agosto, in base ai dati elaborati da LaMiaAria.it, la qualità dell'aria di Milano era "eccellente". Il riposo estivo ha fatto scendere al minimo i livelli d'inquinamento. Ma fra non molto ricominceremo a contare i giorni di sforamento dei livelli di Pm10: nel 2010 sono stati 134 a Torino, 95 a Napoli, 87 a Milano, 67 a Roma, 65 a Firenze e via enumerando.

Da Parigi, invece, arriva aria nuova. Silenziose e prive di emissioni, tremila auto elettriche made in Italy stanno per invadere la Ville Lumière e 81 comuni limitrofi. Blue Car, disegnata da Pininfarina con la tecnologia di Vincent Bolloré, sarà la protagonista assoluta di questo gigantesco programma di mobilità sostenibile, il più grande del mondo, con un bacino d'utenza di quattro milioni di clienti fra la capitale e l'Ile de France. Blue Car è la prima auto elettrica prodotta in serie alimentata da batterie ai polimeri di litio-metallo, una tecnologia innovativa in grado di memorizzare, a parità di peso, fino a cinque volte l'energia delle batterie tradizionali e quindi di aumentare notevolmente l'autonomia dei veicoli.

Alla batteria è abbinato un dispositivo per lo stoccaggio dell'energia, un supercapacitore che recupera e immagazzina l'energia in frenata, per poi renderla disponibile alla ripartenza del mezzo. I grandi produttori come Renault e Peugeot, che stanno investendo miliardi di euro nello sviluppo dell'auto elettrica, hanno preferito le batterie agli ioni di litio, considerate meno instabili. Blue Car dichiara un'autonomia di 250 chilometri, contro i 100 della Smart ED, i 110 della Nissan Leaf o i 160 della Renault Fluence.

Bolloré è convinto della sua scelta, che sta sperimentando da dieci anni con la società Batscap, insieme al colosso dell'energia Edf: la nuova fabbrica di Ergué-Gabéric, nel suo feudo di Finistère, servirà proprio per alimentare le Blue Car destinate ad Autolib'. Il senso industriale della sua sfida è evidente: se riuscirà a convincere il pubblico della bontà di questa tecnologia, alle sue batterie si aprirà un vasto mercato. Per questo ha partecipato alla gara parigina, indetta l'anno scorso, impegnandosi a investire almeno 60 milioni di euro nell'impresa.

Così ha battuto due rivali ben più strutturati di lui per la loro esperienza in reti di trasporto: Veolia e il consorzio formato da Ratp, Sncf, Vinci e Avis. Il Comune di Parigi gli ha assegnato in concessione 700 stazioni di parcheggio e ricarica, di cui 500 in superficie e 200 in garage sotterranei. Le prime vetture, già omologate, saranno in circolazione da settembre, in tempo per la presentazione ufficiale durante la Nuit Blanche, il 1° ottobre. A livello di massa il lancio del servizio è previsto a partire da dicembre. Chiunque potrà accedervi, con soli 12 euro al mese di costo fisso e una tariffa variabile a seconda delle ore di utilizzo.

Ma Autolib' sarà un laboratorio interessante anche sotto altri punti di vista. Il car sharing elettrico, infatti, rappresenta una sfida per il modello di automobilismo proprietario, profondamente radicato nella nostra società. Non a caso la rivoluzione parte da Parigi, dove appena il 42% degli abitanti ha la macchina. Solo a Londra (36%) e New York (20%) le vetture private sono ancora meno diffuse, mentre Roma e Milano, con oltre 70 auto ogni cento abitanti, hanno un tasso di motorizzazione fra i più alti al mondo.

«Modificando i tradizionali confini fra mobilità individuale e trasporto pubblico, Autolib' porterà nuova linfa alla progettazione della mobilità urbana», spiega Sylvain Marty, direttore del consorzio misto titolare dell'iniziativa. In questo senso, il nuovo servizio dovrebbe aiutare i parigini a ripensare l'intero sistema: i treni del Réseau Express Régional e la fitta rete del metro si potrebbero vedere come le grandi arterie di un organismo complesso, di cui le auto elettriche diventeranno i capillari, quell'ultimo miglio capace di portare gli utenti a destinazione, da porta a porta. E senza gas di scarico.

Elena Comelli
Fonte: Nòva - Domenica 4 settembre 2011

mercoledì 7 settembre 2011

Caccia a chi ruba i posti dei disabili

Scatta il controllo fiscale
Il Comune di Milano annuncia nuove misure contro i «furbi» del parcheggio, come a Londra si fa da anni

di BEPPE SEVERGNINI

MILANO - Il Comune di Milano annuncia controlli fiscali per chi parcheggia abusivamente negli spazi riservati ai portatori di handicap. Fa bene, fa male? Be', è semplice. Farebbe male se, tra i diritti dell'uomo, ci fosse quello di rubare i posteggi ai disabili. Poiché non è così, fa bene: avanti coi controlli fiscali per i furbastri. E magari qualche pomeriggio ad accompagnare anziani su e giù dal metrò, quando l'Atm si dimentica di aggiustare le scale mobili. Sottrarre il posteggio ai disabili è uno dei comportamenti più odiosi. Accettarlo e rassegnarsi sarebbe il marchio di una società fallita. Stato orwelliano? Macché: Stato vigliacco, invece, quello che lascia correre certe cose. La nostra libertà finisce dove inizia quella degli altri, ci insegnavano da bambini. E la libertà di chi è debole è particolarmente importante. A Milano accade spesso, a Londra non succede più da tempo: perché la polizia ti fa passare la voglia. La segnalazione al fisco (e non solo), lassù la praticano da anni. E ha fornito risultati interessanti. Chi viene pescato a parcheggiare abusivamente nei posti per disabili si rivela, spesso, un farabutto. È come se si autodenunciasse: eccomi, sono capace di fare questo e molto peggio!

polizia postale - denuncia tentativi di truffa

Capita talvolta di trovare nella posta delle email che ti annunciano grandi vincite ad improbabili lotterie, oppure avvisi che la tua carta di credito è stata bloccata, ed inserendo i tuoi dati può essere sbloccata.....Tutte cose alla quali non dovresti abboccare, ma comunque ai truffatori basta trovare almeno un gonzo ogni due anni per riuscire a campare bene...

E' buona idea comunque avvisare la polizia postale, in modo tale che possa fare le indagini.
Per Brescia la email è: sez.poliziapostale.bs@poliziadistato.it

Tra qualche tempo sarà attiva anche la posta elettronica certificata.
Io faccio un forward della email ricevuta, preceduta da:
Affinchè possiate prendere opportuni provvedimenti, vi giro questo evidente tentativo di truffa che mi è appena arrivato.

Distinti saluti.

Nome Cognome indirizzo


Attenzione: per chi cercasse gli indirizzi di altre città, segnalo inoltre che i dati pubblicati sul  sito http://img.poliziadistato.it/docs/uffici_mail_postale_6_2008.pdf sono errati! Le email non sono attivate, i numeri di telefono sono invertiti tra fax e linea...............



martedì 6 settembre 2011

l'esempio deve venire dall'alto...?

Ha dato il tono a un'epoca, ma nessuno a crede più
E io sono qui, abbarbicato a uno scoglio, il laptop sulle gambe, nell'unico punto wi-fi dell'intera isola che cerco di pagare le tasse online e intanto ripenso al mio amico evasore. Lo conosco da sempre e gli voglio anche bene, ma lo vedo poco, una volta all'anno, e quella volta ci litigo. Quest'anno - data la manovra economica - la nostra tradizionale rissa estiva è stata più violenta del solito. Ho anche battuto un pugno sul tavolo. Con noi c'erano un medico, un ingegnere e un industriale. Una triste convention di maschi quarantenni variamente benestanti impegnati a tarda ora a discutere di tasse.

consumismo collaborativo

Nel mondo di internet ciò che interessa non è possedere, ma usufruire: un altra, nuova economia?
Accade a Somerville nel Massachusetts. Centinaia di giovani signore affluiscono dalla vicina Boston per il National Swap Day, la giornata nazionale dello scambio: in un anfiteatro affittato per l'occasione si scambiano tra loro ogni sorta di usato, dagli abiti delle griffe più prestigiose alle  borse e altri accessori di marca, anche
libri e dvd. L'happening di massa dura poco: in mezz'ora sparisce tutto. «Swap», è baratto.

Altruismo in versione da elefanti

Se undici elefanti salvano un gruppo di antilopi tenute in cattività aprendo i cancelli dei recinti e se un ratto in gabbia non preme una leva per evitare che un altro ratto riceva una scossa elettrica è possibile parlare di altruismo.
Gli etologi da tempo rilevano e documentano comportamenti che smentiscono un luogo comune della "legge della giungla" che sancisce la prevaricazione del più forte sul più debole. Il saggio di Marc Bekoff e Jessica Pierce va però oltre questa constatazione. Il professore emerito di ecologia e biologia, che nel 2000 l'Animai Behavior Society ha insignito deU'Exemplar Award, sostiene che gli animali vivono emozioni riconoscibili e hanno una intelligenza morale. La tesi è documentata dall'incrocio dei dati forniti dagli etologi (ovvero dall'osservazione dei comportamenti) e da quelli raggiunti dalle neuroscienze sociali che, invece, esplorano i fondamenti biologici dei comportamenti. In particolare studiano il modo in cui il cervello e il sistema nervoso agiscono sull'empatia e sulla fiducia, arrivando ad attribuire basi neurologiche agli atteggiamenti morali e all'altruismo. Gli animali possiederebbero un grado di intelligenza e una flessibilità comportamentale che li avvicinerebbe ancora di più agli uomini. Il lavoro di Bekoff e Pierce, con prefazione di Danilo Mainardi, offre un nuovo punto di vista etologico e, in forza di questo, invita a cambiare atteggiamento nei confronti degli animali.


Mark Bekoff, Jessica Pierce, «Giustizia selvaggia. La vita morale degli animati», B.C. Dalai editore, pagg. 280, €18,50.

N.A.G. sole 24 ore 21 novembre 2010

Una tigre in casa

Spesso i padroni, pur amandoli, non sanno nulla dei loro gatti. Quando Charles Chaplin, il suo gatto pezzato si rivelò una femmina partorendo due micetti, Katherine Mansfield raccontò a Virginia Woolf: «Se ne stava sdraiato lì senza reagire mentre gli accarezzavo la pancia dicendogli: "Non c'è niente di male, vecchio mio. Prima o poi deve pur capitare anche a un maschio!"».
Per questo è prezioso l'imperdibile saggio di Cari Van Vechten, che nel 1920 divaga deliziosamente, con grande cultura, nel mondo di queste belve in miniatura. E non è un caso, perché, rivela Patricia Highsmith: «Un gatto trasforma una casa in un focolare. Uno scrittore non è mai solo con lui, pur essendo abbastanza solo da lavorare».

domenica 4 settembre 2011

Che succede quando i soldi valgono meno di zero

Adam Fergusson scrisse Quando la moneta muore (Neri Pozza, pp. 320, euro 20) da consigliere economico di Margaret Thatcher. Narrava la bancarotta della Repubblica di Weimar del 1923, che apri la strada a Hitler. Venne preso per un testo conservatore. Oggi, alla luce della crisi mondiale, è stato riletto dai guru di Wall Street. Loretta Napoleoni lo introduce e ne spiega l'importanza: cosa può succedere quando i soldi che avete in tasca e in banca a un tratto valgono meno di zero.

sabato 3 settembre 2011

sicurezza facebook

Per chi usa facebook, è consigliato impostare:
account
impostazione account
protezione
navigazione protetta
modifica
spuntare la casella per attivare la navigazione protetta
salva modifiche

impote de solidarité sur la fortune

dalla pagina facebook di Debora Serracchiani:
 In Francia si paga l’«impote de solidarité sur la fortune» con aliquota progressiva. A partire da 790mila euro e fino a 1,3 milioni si paga lo 0,55%, lo 0,75% fino a 2,5 milioni di euro, l’1,8% è a carico di chi ha un patrimonio superiore a circa 16 milioni. All’erario francese vengono garantiti più di quattro miliardi di euro di entrate. 
In Italia invece si taglia l'assistenza e si pensa all'aumento dell'Iva.........

Evasori: nessuna pietà.

di Bruno Tinti
Il fatto quotidiano, 3 settembre 2011

Ci sono principi talmente ovvii che a nessuno salta in mente di declamarli; salvo che a quelli che ne traggono profitto.
Così i delinquenti si fanno difensori della privacy: il corruttore se la prende con le intercettazioni e l’evasore fiscale con lapubblicità delle dichiarazioni dei redditi; e trovano anche un sacco di gente che gli sta dietro.
Tre giorni fa ho partecipato a una trasmissione di Radio 24. C’erano il sindaco (leghista) di Varallo Sesia e un giornalista, Oscar Giannino. Si parlava di rendere
pubblici i redditi dichiarati. Il sindaco era favorevolissimo e ha motivato la sua posizione in maniera intelligente e pertinente. Di quello che ha detto Giannino ho capito pochissimo, solo che era contrario: statalismo, giustizialismo, terrorismo, Stasi (la polizia segreta della Germania est). Di queste parole ho memoria; del senso complessivo del discorso meno. Ma una parola mi è rimasta impressa, anche per il disprezzo con cui la pronunciava: “delazione”. “In questo modo si vuole incoraggiare la delazione fiscale”, ha detto tutto
arrabbiato.

venerdì 2 settembre 2011

vai, vai....a quel paese...vai......

l'altracittà

Interessante questo esperimento...visitare il sito  www.altracitta.orgper rendersene conto.
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L’Altracittà è un laboratorio di giornalismo partecipativo. Nato nel 1995 come foglio di quartiere all’interno delle Piagge, alla periferia ovest di Firenze, oggi rappresenta un consolidato punto di vista eccentrico sulle dinamiche sociali, politiche, economiche, ambientali e partecipative del territorio.
La redazione, fatta di giornalisti volontari, è aperta a tutti e a tutte coloro che hanno il desiderio di costruire un giornalismo diverso, fuori dai tradizionali interessi politici ed economici, e quindi più libero di scegliere le notizie e come trattarle.

sogno di un paese innocente

Ungaretti, insieme a tanti "letterati del sonno", come Caldéron, Andersen e Cocteau, ci ricorda quanto sia imposrtante per una buona vita il saper sognare.
Mi piace moltissimo il racconto della cantina...

giovedì 1 settembre 2011

la truffa del cassetto

simpatica questa truffa!

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_settembre_1/truffa-scrivania-banconote-false-guardia-finanza-1901414017557.shtml

Continuo a ritenere che bisogna ritirare dal mercato le banconote da 500 e 200 euro, che servono solo per traffici illeciti.

il pre-scontrino ai ristoranti

Mi è capitato un paio di volte di andare in ristorante/pizzeria,  al momento di chiedere il conto il cameriere porta un foglietto di carta molto simile ad uno scontrino. Se si va a leggere bene, però, c'è scritto che si tratta di "pre-scontrino - per lo scontrino fiscale il cliente si deve rivolgere alla cassa". Tradotto: se pago direttamente al cameriere, il ristorante non mi emetterà lo scontrino fiscale regolare  e la colpa sarà mia perchè non l'ho richiesto alla cassa. C'è da dire che in un caso questo pre-scontrino mi è stato dato alla cassa e poi la ricevuta me l'hanno data su mia richiesta senza fare storie...anche perchè, ormai al ristorante pago solo col bancomat....Sarebbe interessante dare alla guardia di finanza un pò di segnalazioni, visto che, interpellati telefonicamente, a tuttoggi nel bresciano non sono stati segnalati casi.....