sabato 30 luglio 2011

I costi del metrò a Brescia: andiamo indietro nel tempo...


In questi giorni c'è a Brescia un grosso dibattito relativo ai costi del metrobus. tanto tempo fa, ci fu qualcuno che mise seri dubbi sull'economicità dell'opera. 
Ma il sottoscritto fu anche protagonista di una pre-indagine sul metrobus: alcuni cittadini, agruppi di otto/dieci furono convocati dal Comune per una indagine sulle "esigenze del traffico". Dopo averci fatto sfogare per un'oretta sui problemi, l'intervistatrice tirò fuori una fotografie e ci disse: "la soluzione potrebbe essere questa...? una metropolitana leggera...?".
Il gruppo rispose "no grazie, non ci interessa"......
 Dai miei archivi traggo un illuminante carteggio apparso sulla stampa nel 1999, tra
Paolo Mori consigliere comunale per la lista VERDI CITTA' FUTURA e il vicesindaco Giuseppe Onofri.



Signor direttore,
Le chiedo di pubblicare questa mia lettera quale comunicazione di dubbi, alcuni pesantissimi altri forse un po' meno, sul progetto di "metrobus" che aleggia su Brescia.
Si tratta di punti poco chiari - o addirittura contraddittori - che ho ravvisato durante l'incontro per "addetti ai lavori" sulla metropolitana leggera automatica, tenutosi Mercoledì 14 Luglio al Museo della Scienza di via Ozanam.
Tanta era la preoccupazione istituzionale che qualcuno uscisse dalle righe del civile confronto, tanto ben organizzato, che alcuni aspiranti spettatori sono stati letteralmente buttati fuori dalla sala. Tra questi, ad esempio, 3 membri dell' ufficio di presidenza della Consulta comunale dell'ambiente: un organismo che, raggruppando i rappresentanti delle associazioni che a Brescia s'occupano di tutela ambientale in ogni senso, dovrebbe rappresentare uno dei primi consulenti del Comune per le questioni che toccano profondamente il territorio, ma che ad esempio non pare troppo d'accordo sulla scelta di fare una metropolitana in città.
D'altra parte, allo stesso "seminario" non erano stati invitati ne' alcuno degli estensori (Secchi, Viganò, Mastromarino) del nuovo PRG della città ne' l'attuale consulente (Della Lucia) del Comune per il piano urbano del traffico e la mobilità, ne' esponenti del "gruppo per il PRG" dell'assessorato all'urbanistica.
E' toccato al solo, peraltro puntuale ma poco ascoltato e per nulla ripreso dagli altri rappresentanti istituzionali, assessore Venturini spiegare che la prevista linea di metropolitana (S.Polo-Stocchetta) stravolgerebbe il PRG appena adottato, gerarchizzandp fortemente la città e addirittura esigendo una forte densificazione (speculazione? - nota dello scrivente) lungo il tragitto, a scapito di tutto il resto di Brescia.
Nel mio intervento non ho voluto dilungarmi in analisi politico-urbanistiche, che riservo alle apposite sedute del Consiglio comunale, preferendo esprimere i miei dubbi specifici con 10 ("un decalogo", ha commentato con arguzia Tolotti dei DS) domande specifiche: proprio le questioni che voglio qui riproporre all'attenzione dei Suoi lettori.

venerdì 29 luglio 2011

Anna Compagnoni - audio sul web

Da oggi sul sito www.annacompagnoni.it sono stati caricati anche files MP3 di chitarra rinascimentale, chitarra barocca, liuto e voce

il blog "non leggerlo"

Ho scoperto un interessante blog....

http://nonleggerlo.blogspot.com/

come suggerisce il titolo, da non leggere se si è già molto incazzati con i cialtroni che ci governano....ci si  incazza ancora di più. Ad esempio, qualche nota sul nuovo ministro della giustizia...

giovedì 28 luglio 2011

Sora Cesira: le scappatelle dello zio Angelino

Il Cavaliere d’Italia che fermò le ruspe a Brescia.

27 luglio 11.20.44
Oggetto: CAVALIERE D'ITALIA NEL PARCO DELLE CAVE
Il Cavaliere d’Italia che fermò le ruspe a Brescia. Quello che i tribunali e i comitati di cittadini non sono ancora riusciti a fare, forse ora è nelle facoltà di un uccellino. Ma non un volatile qualunque, bensì il Cavaliere d’Italia, ovvero una specie protetta dalla normativa Ue (direttiva 79/409/CEE e allegato 2009/147). Secondo questa legge, gli stati membri sono tenuti a preservare, mantenere o ripristinare i biotipi e gli habitat prescelti dalle specie protette.
E poiché il Cavaliere d’Italia (classificato con valore 11 nella scala di priorità di conservazione della Lombardia che va da 0 a 14) ha scelto proprio l’Ate 25 di Brescia e Rezzato come luogo ideale in cui nidificare, il Comitato di difesa salute e ambiente e il Comitato spontaneo contro le nocività ne hanno fatto la loro bandiera. Solo nell’Ate 25 sono state trovate 39 specie di uccelli, di cui 30 nidificanti, perciò è ragionevole credere che negli Ate limitrofi, che hanno le stesse condizioni ambientali, ne siano presenti almeno altrettanti.
Lo studio sull'ambito territoriale è stato richiesto dai comitati per questo particolare ambito estrattivo perché si trova a ridosso del parco delle cave, zona in cui l’amministrazione comunale ha in programma di costruire la cittadella dello sport, ma soprattutto perché proprio su quei terreni ci sono varie richieste per l’apertura di un secondo bitumificio (il primo, di proprietà Gaburri, è a poche centinaia di metri), di nuove cave e discariche contro le quali codisa e comitato spontanei hanno già avviato alcuni ricorsi, oltre a quelli più “storici” contro la discarica di amianto di via Brocchi nell’Ate 23.
Circa un mese fa l’amministrazione ha dato parere favorevole alla valutazione ambientale strategica per il secondo bitumificio ma alla luce di queste nuove informazioni i comitati chiedono che il tutto venga rivisto. Nel frattempo si sta predisponendo un ricorso anche contro questa procedura. Nella stessa area, poco lontano da dove è stato rinvenuto il Cavaliere d’Italia con il suo nido e due piccoli, è presente anche la ex cava Pasotti che negli anni di abbandono si è completamente rinaturalizzata e ora è diventata quella che gli abitanti della zona chiamano “l’oasi”. Ora invece è previsto il ritombamento attraverso rifiuti inerti di uno spazio in cui il verde era tornato a rinascere, con tanto di laghetto. Bisogna fermare questi progetti!.
Anche la Lipu, con la delegata bresciana Raffaella Zucchi, ha dato il suo appoggio all’iniziativa dei due comitati, così come Legambiente che per mezzo del suo presidente Isaac Scaramella ha dichiarato: “quello che succede nella zona sud di Brescia è emblematico di come sta lavorando l’amministrazione comunale che attacca sistematicamente tutti gli spazi verdi rimasti in città”.

Borgezio e come si infiltrano i fascisti


Il leghista, ex sottosegretario alla giustizia, parla ai fascisti francesi dell'Ump: "Infiltratevi così..."

mercoledì 27 luglio 2011

Prepariamoci! il nuovo libro di Luca Mercalli

 Ho letto in questi giorni il nuovo libro di Luca Mercalli

Prepariamoci...a vivere in un mondo con meno risorse, meno energia, meno abbondanza...e forse più felicità (chiarelettere - 14 euro) 

Accidenti, mi ha anticipato! E' proprio il libro che mi sarebbe piaciuto scrivere, ovvero descrivere cosa si potrebbe fare in pratica per vivere tutti un pò meglio, senza la presunzione di cambiare il mondo, ma cercando di entusiasmare all'idea.

Lo diceva già Alex Langer."la domanda decisiva quindi appare non tanto quella su cosa si deve fare o non fare, ma come suscitare motivazioni ed impulsi che rendano possibile la svolta verso una correzione di rotta. (...) una politica ecologica punitiva che presupponga un diffuso ideale pauperistico non avrà grandi chances nella competizione democratica"

La filosofia del libro è: il bello è fare ciò che è possibile e ciò che piace, e condividere con la cellula sociale locale ciò che non si è in grado di fare da sè.

Per saperne di più:
http://www.chiarelettere.it/libro/reverse/prepariamoci-9.php

http://www.chiarelettere.it/rassegnastampa/rassegnastampa/0711_Ponte%20Milvio.pdf

martedì 19 luglio 2011

le trattenuta sulle pensioni d'oro......

Le pensioni d’oro luccicano ancora. Le grandi bugie cosmiche, spesso e volentieri sono la somma di tante,tantissime piccole bugie. È il caso del cosiddetto “contributo di solidarietà” da prelevarsi sulle pensioni dei privilegiati,a partiredal 5% su quelle superiori a 90.000 Euro. Ebbene, se ci avete fatto caso, tutti i TG -compreso quello di RAI 3- ci hanno indotto a credere,ripetendolo più volte,che il 5% si calcoli prelevandolo sull'intero importo (5% di 90.000=4.500)mentre il contributo si intende sulla parte eccedente i 90.000euro, ossia,per una pensione, poniamo, di 95.000 euro annui (siamo a quasi 8.000 euro al mese) il contributo sarà del 5% su 5.000 euro, ossia di 250 euro. Il “povero ”pensionato si vedrà così decurtata la sua pensione da 95.000 a 94.750 euro. Una delle tante palate di terra sulla verità,come diceva il buon Gattopardo. lettera di Marina Boagno pubblicata su "il fatto" di domenica 17 luglio

La bellissima scenografia dell'Andrea Chenier sul Lago di Costanza

 Immagini spettacolari da Bregenz, Austria, dove si sta per inaugurare il Festival estivo edizione 2011, che comincerà il 20 luglio con una futuribile edizione dell'opera lirica Andrea Chenier di Umberto Giordano. Come ogni anno, la cittadina austriaca, magicamente collocata sul Lago di Costanza, allestisce un immenso palcoscenico galleggiante, visibile da terra da 7mila persone che prima dell'inizio dello show beneficiano del tramonto sul lago. Da sempre, l'evento si distingue per gli effetti speciali che sa creare, e quest'anno, come mostrano le immagini, la fama non verrà smentita. La scenografia consta infatti di un'immensa testa ispirata al quadro "La Morte di Marat" (l'opera è ambientata durante la Rivoluzione Francese) di Jacques Louis David. Il mix di luce naturale e dei colori del tramonto fanno il resto.

 nota mia: le foto sono bellissime....perchè il fotografo non viene menzionato?


http://viaggi.repubblica.it/multimedia/andrea-chenier-sul-lago-di-costanza-il-palco-galleggia/30117328/1/1?ref=HRLV-7

lunedì 18 luglio 2011

L'Aquila

 Repubblica dedica un dossier alla situazione de L'Aquila, due anni dopo. Giusto ieri ho visto "Draquila" di Sabina Guzzanti. Alla presentazione del film ad Annozero un anno fa, con la Sabina (che, mi spiace dirlo,  non mi è particolarmente simpatica) truccata da berlusconi pensavo si trattasse di un collage di scenette. Invece, il berlusca truccato dura un attimo; durano tutto il film invece i trucchi del berlusca, i tramini con la protezione civile, ecc. Una ragione di più per mandar via a calci nel culo tutta questa manica di cialtroni.

http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2011/07/12/news/i_fantasmi_dell_aquila-19017491/?ref=HREC1-11

Franco Nisoli, What a wonderful west, 50 scatti d'autore

A Bergamo alta, sulla sinistra della Cappella Colleoni, abbiamo visitato una bella mostra fotografica:

Franco Nisoli, What a wonderful west, 50 scatti d'autore 

Si tratta di belle fotografie del grand canion, Bryce canion e altri luoghi naturalistici di Utah e C. lorado

Belle foto, Franco è gentilissimo e appassionato quando risponde alle nostre domande più "tecniche", alcune foto sembrano quasi pennellate.

Ex Ateneo, in Città Alta, mostra di Franco Nisoli, fotografo per passione, a cura del Circolo Greppi di Bergamo, in programma fino al 24 luglio. Orari: da lunedì a venerdì 15,30-19; sabato e festivi 10-12 e 15,30-19.

mercoledì 13 luglio 2011

I ladri della Patria - di Marco Travaglio

Marco Travaglio sintetizza benissimo la situazione...

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In questi giorni di angoscia per i bollettini di
guerra di Piazza Affari, non c’è nulla di meglio,
per tirarsi un po’ su di morale, che la lettura dei
giornali. I bollettini di Mediaset, Il Giornale e
L i b e ro , hanno le idee chiare sul vero motivo delle
turbolenze di Borsa: non la crescita zero del Paese e
la credibilità zero del governo, ma la sentenza
Mondadori e, dietro, la solita terribile sinistra che
riesce addirittura a pilotare “gli speculatori per
mandare a casa il premier”. Le vecchie volpi rosse
hanno colpito ancora: una ne fanno e cento ne
pensano. Non per nulla, grazie a loro, ci siamo
ciucciati 50 anni di Democrazia cristiana e 17 di
Berlusconi. Il meglio, però, sono le soluzioni
miracolose che dovrebbero prodigiosamente
salvarci dal default (ma la maggioranza non era
“solida e coesa”? ma i conti pubblici non erano “in
o rd i n e ”? ma la manovra non era “severa ma equa”?):
l’immancabile “d i a l o go ” tra governo e opposizione
auspicato dall’ermo Colle e lubrificato dal solito
Letta. Il quale – scrive il sempre urticante Verderami
sul Corr iere – “rientra in gioco” come “ufficiale di
collegamento per Palazzo Chigi nelle relazioni con il
Colle e con le forze di opposizione”, insomma “si
riappropria della cabina di regia politica di Palazzo
Chig i”, mentre Tremonti è out per le “vicende
giudiziar ie”. Invece, com’è noto, Letta con le
vicende giudiziarie non c’entra: i fondi neri Iri li
incassava Pulcinella, le tangenti Fininvest ai politici le
portava la cicogna, Bertolaso e la cricca riferivano
alla befana, Bisignani sussurrava all’orecchio di mia
zia. L’idea che nelle alte sfere si conti di scongiurare
la tempesta finanziaria aumentando le dosi di saliva e
vaselina di Letta-Letta, la dice lunga su come siamo
ridotti. Lo sanno anche i bambini che il crollo dei
titoli di Stato, anche se frutto di diaboliche manovre
speculative, non dipende tanto dai fatti e da numeri,
quanto da fattori psicologici come l’affidabilità e la
reputazione di chi dovrebbe risanare i conti. Un
Paese derubato per 70 miliardi l’anno dalla
corruzione, per 130 dall’evasione e per 150 dalle
mafie, ma governato da un imputato per evasione e
per corruzione per giunta amico di noti mafiosi. Il
problema dunque non è l’opposizione, che fra l’a l t ro
non è mai esistita. È il governo. Il premier è il politico
più sputtanato dell’universo, detto anche
“utilizzatore finale” di prostitute (Ghedini), “culo
f laccido” (Minetti), “malato” (Veronica e Briatore”),
“corruttore attivo” (sentenza Mondadori). Letta è
Letta. Tremonti aveva affidato tutte le chiavi – delle
nomine, delle Ferrari e dell’appartamento – a tal
Milanese, ora a un passo dalla galera. Alla Giustizia
c’è un fumetto di nome Alfano, che in tre anni non
ha combinato una beneamata mazza, lasciando alla
deriva tribunali, procure e carceri e ora si crede il
segretario del Pdl. A proposito di giustizia, alcuni
ministri sono inseguiti dalla gendarmeria: Fitto,
imputato per associazione a delinquere, corruzione
e altre cosette; Matteoli, imputato impunito per
favoreggiamento; Romano, primo caso di ministro
imputato per mafia; Maroni, ministro dell’Inter no,
che prima mena i poliziotti poi li manda a menare i
manifestanti; Bossi, quello delle Riforme,
pregiudicato per mazzette e istigazione a delinquere,
che ormai parla solo col dito medio (il famoso
digitale terrestre); e alcuni “ex ” da tempo
irreperibili, come Brancher, Scajola, Bertolaso,
Cosentino. Poi c’è l’angolo del cabaret: il ministro
Frattini Dry, noto come “il fattorino” nei cablo
dell’ambasciata Usa; il mini-stro Brunetta,
apostrofato “c re t i n o ” dal collega Tremonti mentre il
collega Sacconi assicura “io manco lo sto a sentire”;
la Prestigiacomo – “la matta”, per il collega Romani –
che come la Carfagna e la Gelmini era in perenne
pellegrinaggio al santuario di San Bisi; e la Brambilla,
simpaticamente considerata “la più mignotta di
tutte” dal buongustaio piduista. Più che un governo,
una comunità di recupero. E il problema sarebbe la mancanza di “dialogo ”? Ma andè a ciapà i ratt.


Il fatto, 13 luglio 2011

domenica 10 luglio 2011

segnala l'evasore

Purtroppo non permette di mettere l'evasore alla gogna, (anche perchè la segnalazione potrebbe essere falsa) ma è sempre meglio di niente

http://evasori.info/

sabato 9 luglio 2011

Lo spettacolo che non fa ridere

La farsa del massacro inferto al nostro paesaggio e al nostro patrimonio culturale da questa classe politica ha risultati da tragedia. Da la Repubblica, 5 luglio 2011 (m.p.g.)

La sindrome di Salò che assedia l’armata Brancaleone al governo fa spettacolo ma non fa ridere, perché trascina il Paese nel baratro bloccandone la crescita in nome di falsi bersagli. Di un regime (da operetta, non da tragedia) agli sgoccioli ci sono sintomi e stimmate: concordia in superficie e risse dietro le quinte, proclamato attivismo e sostanziale paralisi, fedeltà di facciata ai Capi (Berlusconi e Bossi) che tutti considerano "bolliti". Una "tenuta" apparente, una caduta imminente.
Con spietata lucidità, Eugenio Scalfari ha fotografato in queste pagine (3 luglio) un fallimento epocale: mancata riforma fiscale, aumento del debito pubblico e della spesa corrente, crescita selvaggia dell´evasione fiscale, peggioramento dei servizi, crescita della disuguaglianza sociale, radicalizzazione del precariato, netto calo di produttività e competitività, una manovra fiscale che pesa solo sul lavoro dipendente, sui pensionati, su Regioni e Comuni.

Testamento biologico: chi vuole rubarci la vita

di Stefano Rodotà, da Repubblica, 7 luglio 2011

I moribondi di Palazzo Montecitorio stanno per approvare una legge ideologica, violenta, bugiarda, sgrammaticata, incostituzionale: è la legge sul testamento biologico, quintessenza di un dispotismo etico che vuole imporre a tutti il parzialissimo, controverso punto di vista di una sola parte a chi ha convinzioni, fedi, stili di vita diversi.

La patrimoniale della destra (Luigi Spaventa).

Lo hanno detto e ripetuto il capo e i rappresentanti di questo Governo, settimana dopo settimana: «Non abbiamo mai messo, non mettiamo e mai metteremo le mani nelle tasche degli Italiani» – significando con ciò che per tenere sotto controllo la finanza pubblica non occorreva aumentare le imposte. La reazione era poi durissima se solo si sentivano le quattro lettere pi, a, ti, erre: pavlovianamente, senza neppure attendere se si volesse dire patria o, che so, patronimico.

venerdì 1 luglio 2011

Powell - vacanze matte


Come può un articolo di giornale fare ritornare giovani, andando indietro di oltre quarant'anni!
Correvano gli anni intorno al 1967-1968, e a Brescia in Corso Zanardelli c'era una libreria, "la bancarella del libro". Niente a che fare con le moderne Feltrinelli o Mondadori: lo spazio era quello che era, i libri erano appoggiati su tavoli, come alle feste dell'Unità. C'era una commessa gentilissima e appassionata che segnalava quanto stava uscendo nelle neonate collane economiche degli Oscar Mondadori e Garzanti. Vacanze matte era proprio un libretto Garzanti, di quelli incollati con una gialla colla schifosa che poi si sbriciolava, ero diventato bravissimo a restuararli col vinavil.
"Vacanze matte" è veramente da rileggere!
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Torna il romanzo di Powell che racconta le stravaganti avventure di una famiglia americana

RISCOPRITE VACANZE MATTEGRANDE STORIA PER LESTATE

Simpson esistevano già, prima che li inventassero. Si chiamavano i Kwimper, ed erano una versione ancora rozza, poco tecnologica e senza una cultura pop radicata fin nelle viscere casomai soltanto un intuito pop, una specie di istinto. I Kwimper erano dei protosimpson, dei presimpson, degli ursimpson. In pratica, erano lessenza della negazione del sogno ame­ricano. Non la degenerazione, ma proprio la negazione (che è un bel po diverso). Nel senso che sembravano, a voler pescare nel luogo comune riferito al nostro contesto, dei meridio­nali della commedia allitaliana, sempre alla ricerca di assistenzialismo, come se rivolgersi al­lo Stato potesse risolvere ogni problema, qualsiasi malanno. Come se lo Stato fosse una roba tipo i fiori di Bach.

la metafisica del viaggio nell' epopea di Rasmussen

Sembra passata sotto silenzio, o poco ci manca, la prima traduzione italiana del capolavoro di Knud Rasmussen, Il grande viaggio in slitta (Quodlibet), pubblicato in Danimarca nel 1932. Eppure, non è così frequente imbattersi in un libro appassionante e generoso come questo, nel racconto di un' avventura ai limiti del credibile che è anche un documento etnologico di prim' ordine e un indimenticabile repertorio di intuizioni poetiche e metafisiche. È l' impresa in sé, prima di tutto, che andrà ricordata, perché da questa dipende tutto il resto.